Dopo essere diventato proprietario unico di Venini acquisendo l’ultima tranche del pacchetto azionario ancora in possesso dei precedenti azionisti, il Gruppo Damiani ha ridefinito l’assetto manageriale del brand con l’obiettivo di promuovere nel mondo le prestigiose creazioni Made in Italy realizzate dalla storica fornace, caratterizzate da un’eccellenza qualitativa, artistica e manifatturiera unica nel suo genere.
Alla recente operazione finanziaria, infatti, è seguito un riassetto del Consiglio d’Amministrazione del marchio che risulta oggi composto dal nuovo Amministratore Delegato, Gianluca Colonna, da Silvia Damiani nel ruolo di Presidente e da Carlo Longagnani.
Laureato in Economia presso l’Università Bocconi di Milano e con un background ricco di significative esperienze manageriali internazionali, tra cui la guida come Managing Director di Rosenthal, Gianluca Colonna (nella foto) accompagnerà Venini nel piano di sviluppo strategico avviato dal Gruppo con l’obiettivo di potenziare il placement della vetreria artistica nel mondo e dargli centralità nell’ambito del luxury.
A conclusione del primo step dell’ambizioso progetto della famiglia Damiani di rilanciare la storica vetreria, salvaguardare la tradizione vetraia muranese e tutelare il patrimonio territoriale e manifatturiero, il Gruppo Damiani è recentemente diventato proprietario unico di Venini con l’acquisizione delle ultime quote in possesso dei precedenti azionisti, fra cui la famiglia Chimento, che continuerà a collaborare con l’azienda.
Questo percorso ha l’obiettivo di dare un nuovo impulso a una delle più autentiche eccellenze del made in Italy e, nello specifico, del made in Murano, dove da quasi cent’anni la vetreria Venini produce le proprie opere.
Il forte impegno della famiglia Damiani nei confronti del marchio Venini prevede, inoltre, un consistente piano di sviluppo estero, che ha portato i fratelli Damiani a compiere, fin dall’acquisizione delle prime quote, una serie di investimenti economici e di sforzi significativi: nello specifico, è stato aperto il flagship di Via Montenapoleone ed è stato sottoscritto un aumento di capitale di 4 milioni di euro.
Inoltre, il Gruppo Damiani ha riattivato importanti collaborazioni con designer di fama internazionale, quali Ron Arad, Fabio Novembre, Peter Marino e Tadao Ando. Quello di coinvolgere artisti e creativi rappresenta, infatti, uno dei principali asset su cui la vetreria ha costruito la propria fama mondiale. Fin dalle sue origini Venini ha chiamato in fornace nomi del calibro di Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Vittorio Zecchin, Gio Ponti e Mimmo Rotella e, in tempi più recenti, Tadao Ando, Gae Aulenti, Massimiliano Fuksas, Ettore Sottsass, Emmanuel Babled, Alessandro Mendini.
La volontà del Gruppo Damiani è anche quella di porsi con VENINI in un ruolo di centralità nell’ambito del luxury e offrire un inestimabile savoir-faire artigiano alle aziende dell’alto di gamma, per la realizzazione di pezzi in conto terzi. Quello del Gruppo, infatti, è un know-how culturale e produttivo, basato su salde radici, profonde competenze e grandi abilità che deriva da una secolare tradizione sviluppata nei due distretti artigianali di riferimento più importanti al mondo: quello orafo di Valenza e quello del vetro di Murano.
Al momento della nomina, Gianluca Colonna ha dichiarato: “Ringrazio la famiglia Damiani per avermi dato l’opportunità di guidare Venini, un autentico patrimonio culturale italiano, con l’obiettivo di rendere il marchio protagonista sullo scenario mondiale”.
Silvia Damiani, vicepresidente del Gruppo Damiani e presidente del consiglio d’amministrazione di Venini, ha voluto sottolineare: “Fin da piccoli, io e miei fratelli, abbiamo avuto la fortuna di imparare a riconoscere il valore della manifattura italiana di qualità e il significato dell’impegno familiare, tipicamente italiano, nel tutelare, guidare e rinnovare la cultura attraverso scelte di business etiche e lungimiranti. Sono questi i concetti che hanno ispirato i nostri investimenti in Venini, di cui nostro padre, Damiano Grassi Damiani, era un estimatore e collezionista. Nel 2021 VENINI festeggerà i cento anni dalla sua fondazione: ecco perché poter celebrare questo primo secolo e vedere crescere il marchio nel mondo ci rende molto orgogliosi”.