Si avvicina la sesta edizione di ʻSocial Media Marketing + Digital Communication Daysʼ#SMMdayIT, evento che da 6 anni si posiziona come punto di riferimento esclusivamente B2B sui temi del social media marketing e della digital communication per aziende, professionisti, associazioni, PA. La manifestazione si svolgerà a Milano, nella sede del MICO a FieraMilanoCity, dal 17 al 19 maggio. Come per le precedenti edizioni, il Chairman dell’iniziativa sarà Andrea Albanese, Social Media Marketing Manager & Digital Communication Advisor, Project Manager, Linkedin specialist e Docente. Con lui abbiamo affrontato i temi principali che dettano l’agenda nella riflessione sui social media e sull’universo digitale.
Quali temi e quali novità segneranno la sesta edizione di #SMMDayIT, il più importante evento italiano in tema di social media e comunicazione digitale?
Quest’anno il nostro evento è battezzato appunto “Social Media Marketing + Digital Communication Days”: abbiamo unito i due elementi perché la comunicazione digitale è diventata basilare e i social media ne sono parte integrante. Si tratta di strumenti ormai imprescindibili per le aziende che vogliono incontrare il pubblico, a livello nazionale e internazionale. Rispetto alla popolazione globale di 7 miliardi di persone, 3 miliardi sono attive sui social network, di cui 30 milioni solo in Italia. I social media sono strumenti di emancipazione di business, perché consentono di bypassare le frontiere, compiendo con facilità e risparmio operazioni un tempo costosissime. Il social media marketing ovviamente non è gratuito e non può essere fatto da chiunque, ma è fuor di dubbio che i costi si abbassino sensibilmente rispetto al marketing tradizionale, le opportunità sono notevoli. Sapere quali sono gli obiettivi, il target, cosa comunicare, conoscere i prodotti e i valori della propria azienda: ecco i punti fermi da non perdere mai di vista in questo settore.
Il Social Media Marketing apre un ventaglio di nuove opportunità professionali: quanto è importante la formazione per riuscire nel campo?
I social sono nati nel 2004 e sono esplosi in Italia nel 2009, per cui il versante professionale ha una storia molto breve rispetto ad altri settori. Non ci sono state scuole, tutti abbiamo imparato sperimentando questa novità. C’è chi ha approfondito e c’è chi è rimasto a un livello più superficiale. Per studiare Social Media Marketing Communication abbiamo pochissime università, tra cui spicca l’Università Salesiana dello Stato Pontificio, che ha un corso di laurea in web marketing e uno in digital communication. Ad essere numerosi sono i master universitari: in merito ad essi, consiglio sempre di chiedere feedback agli ex studenti per scoprire come si sono trovati dal punto vista didattico e che lavoro hanno trovato dopo il master. Bisogna informarsi accuratamente sui docenti che insegneranno effettivamente e sul programma che proporranno: se chi di dovere non sa rispondere a queste due semplici domande c’è da stare in guardia. Non importa il nome di un corso o di un istituto, contano i fatti. Poi ci sono i corsi organizzati da persone singole o da organizzazioni, qui i costi variano, da molto accessibili a molto elevati. Se il discente è un neofita, io consiglio i corsi online, a prezzi popolari. Se lo step iniziale va bene e la persona è interessata davvero all’argomento, può prendere in considerazione l’idea di investire altri soldi e continuare con una formazione più approfondita. Occorre gettare le basi per partire bene e non perdere tempo dopo. Si tratta di materie comunque complesse, bisogna avere costanza: non basta un corso di un giorno per diventare draghi dei social network.
Quali saranno le tendenze più potenti da monitorare in ambito di social media e comunicazione digitale?
Un trend significativo è che in questo momento le persone sono molto più consapevoli della loro potenza comunicativa. Adesso siamo tutti giornalisti di noi stessi, avendo sperimentato la possibilità di comunicare con un numero altissimo di persone. L’utente ormai è più sveglio, non si beve più tutti i messaggi che passavano con la pubblicità tradizionale.
Un altro trend riguarda video e live streaming: sono sicuramente questi gli strumenti più adatti per catturare l’attenzione direttamente sul device mobile e le aziende devono trovare la strategia corretta per fare pubblicità in questo modo da convertire poi in vendita. Un video può ottenere molta visibilità sui social ma se non porta vendite è un’occasione sprecata. Oggi tutti i social fanno parte di un sistema: un’ulteriore tendenza riguarda proprio questo ecosistema, perché il successo di una campagna dipende sia dalla capacità di utilizzare il meglio dei social network rispetto a un determinato target, sia dalla perizia di saper sfruttare i mezzi incrociandoli, attraverso i cosiddetti cross-posting e cross-advertising. Non esiste solo Facebook, devo conoscere tutti gli strumenti a disposizione per ottimizzare le performance. Infine, le persone scrivono sempre meno pubblicamente, incrementando la scrittura nei messaggi privati, nei gruppi che aggregano per interessi comuni, sulle chat. La gente, essendo ormai più consapevole, ha capito che urlare in piazza non conviene, comporta anzi dei rischi. Ci si sta rendendo conto che in questo momento storico è meglio selezionare le persone con cui si vuole comunicare, circoscrivendo anche l’ambito tematico in maniera ben precisa. Un’altra evidenza non di poco conto è la migrazione massiccia degli utenti su Linkedin. Per moltissimo tempo questa piattaforma è stata sottovalutata, ma oggi sempre più persone si stanno rendendo conto che si tratta di un posto in cui, parlando del proprio lavoro e comunicandolo in maniera coinvolgente e adeguata, è possibile accedere a opportunità di grande spessore. Si possono stringere relazioni che favoriscono nuove sinergie. Linkedin è in questo momento l’unico social network serio che ci è rimasto.
Come cambia lo scenario dei social media dopo eventi dirompenti come l’entrata in vigore del GDPR e lo scandalo dei dati di Cambridge Analytics?
La situazione sta cambiando: il 25 maggio entra in vigore il GDPR e lo scandalo di Cambridge Analytics è esploso con un tempismo quanto meno curioso. È nato tutto dalle dichiarazioni di un analista di Cambridge Analytics che ha rivelato come i dati fossero stati usati in maniera fraudolenta per pilotare l’esito del voto sulla Brexit. Si tratta di uno dei fenomeni più gravi dal secondo dopoguerra, potrebbe minare le sorti dell’Europa intera. In ogni caso, con questo scandalo, le persone hanno capito che le loro informazioni hanno un valore. Potrebbe nascere, da parte dei semplici cittadini utenti di Facebook, a livello internazionale, una class action o una semplice azione di pressione: qualcuno ha detto che Facebook potrebbe diventare a pagamento, ma secondo me è più probabile che gli utenti si rendano conto del proprio valore e vogliano che i loro click fonte di fatturato vengano pagati, in features, in strumenti e in trasparenza. Gli utenti vogliono capire finalmente come funziona l’algoritmo, il quale di certo semplifica la vita, ma spesso lascia l’impressione di essere spiati, di non essere pienamente liberi. La consapevolezza da parte degli utenti non è ancora virale, ma presto la necessità di trasparenza sarà sempre più pressante e con il GDPR le cose andranno a cambiare ancora più rapidamente. Facebook però al momento ha un grande vantaggio: tagliando tutte le API, application programming interface, rimane l’unico proprietario dei dati di tutti, liberandosi dei partner che l’hanno aiutato nella sua crescita. In questo modo, finisce per consolidarsi come monopolista e non va bene. Certo Facebook ha davanti a sé anni molto difficili, ma non scomparirà.
Quali saranno gli eventi assolutamente imperdibili della sesta edizione di #SMMDayIT 2018?
Di sicuro, nel giorno di apertura, l’intervento di Francesco Piccininni per raccontare l’esperienza di Fanpage con il giornalismo di inchiesta sui rifiuti in Campania, ottimo esempio di utilizzo dei social media per coinvolgere l’opinione pubblica. Poi affronteremo anche la case history di Medici senza Frontiere, per spiegare come è possibile comunicare temi sociali in maniera efficace ai tempi dei social media. Ci sarà un intervento molto divertente di Marco De Crescenzio, Founder de “Il Milanese Imbruttito”, accompagnato da Germano Lanzoni (Anchor Man, Musicista, Comico, Intrattenitore), per alleggerire l’agenda e mettere in luce anche il lato goliardico del mezzo. Molto bello anche l’intervento di Claudia Marchi, una ragazza giovane che sta utilizzando i social per incrementare lead per la sua azienda: un esempio virtuoso di imprenditoria al femminile innovativa. Infine, l’aspetto cruciale sarà quello relazionale, mi aspetto persone desiderose di capire come usare al meglio gli strumenti del social media marketing: la nostra community conta 40.000 persone ed è importante incontrarsi e scambiarsi esperienze, opinioni, anche solo una semplice stretta di mano.
Elisabetta Pasca