Alzata di scudi massiva della Rete ieri contro Real Time, per la campagna di San Valentino comparsa sulla carta stampata. Pietra dello scandalo quell’apostrofo sulla parola maschile amore che proprio non è andato giù a nessuno, non solo ai grammar nazi dei social network.
Come se non bastasse, l’errore è stato replicato appunto anche sui social e, niente di meno, sulle affissioni in varie città d’Italia. Indignazione alle stelle, ma, ai professionisti del settore comunicazione e non solo, la svista è sembrata da subito fin troppo madornale per non essere voluta.
E infatti, oggi Real Time ha augurato a tutti buon San Valentino spiegando che non ha sbagliato un bel niente e la provocazione era in realtà funzionale ad attirare l’attenzione sulla vera iniziativa, sintetizzata, furbamente e coraggiosamente, in un apostrofo sbagliato. Ecco il messaggio dell‘emittente di Discovery, comparso di nuovo in una pagina a pagamento sul Corriere della Sera:
“Un amore è un’amore. L’amore non ha età, razza, religione, genere, orientamento sessuale. Nella lingua italiana però, la parola amore è un sostantivo di genere maschile. Se i pregiudizi iniziano dal linguaggio, è arrivato il momento di cambiare la nostra lingua.
Chiediamo di consentire l’uso della parola amore anche come sostantivo femminile, rendendola di fatto di genere neutro. Perché un amore è un’amore. Nient’altro. Perché siamo per ogni genere d’amore, contro ogni pregiudizio. E rendendo neutra la parola amore possiamo combattere la discriminazione.
Aiutaci a raggungere questo obiettivo. Visita la pagina Facebook di Real Time, scopri di più e firma la petizione”.
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Consultando la pagina Facebook del canale, scopriamo il lancio di una petizione all’Accademia della Crusca per rendere neutra la parola “amore”. Boom, colpaccio di Real Time. Le considerazioni senza dubbio sono molteplici: intanto c’è chi pensa che il canale abbia voluto solo mettere una pezza all’errore grammaticale, chi sostiene che la campagna sia ideologicamente sbagliata, chi boccia la petizione alla Crusca definendola pretestuosa e disonesta, chi invece plaude l’iniziativa, ritenendola non una mera operazione “purché se ne parli”, ma una riuscita focalizzazione dell’interesse intorno a un problema sociale, per l’apertura di un confronto più profondo.
Perché è innegabile che ancora oggi nel nostro paese una parte dell’opinione pubblica consideri uno sbaglio l’amore tra coppie dello stesso sesso: Real Time, editorialmente sempre vicina alle problematiche legate alla diversità, forse non vuole fermarsi ad un semplice livello promozionale, ma vuole scalfire proprio questa percezione. Il canale di Discovery ha messo in campo un messaggio comunicativo complesso, che si presta a molteplici letture e che può essere equivocato: gli animi infatti sono ancora piuttosto accesi intorno alla questione. Ma in fondo, ricevere uno stimolo, anche proveniente dalla pubblicità, e confrontarsi su di esso, in maniera costruttiva, non dovrebbe davvero mai essere un errore.
E.P.