Il primo cluster, le Active Family, sono 3,5 milioni di individui (10,8% pop) in prevalenza mamme di età compresa tra i 25 e i 44 anni. Fortemente assorbite dalla gestione familiare, sono forti ascoltatrici della radio (il 65% di loro lo fa tutti i giorni) ma anche molto evolute anche nella fruizione del digitale.
I Money Seeker sono 4,1 milioni di persone (12,5 % pop), in prevalenza maschi di età tra i 35 e i 44 anni, orientati all’affermazione personale e lavorativa. La radio è la colonna sonora energizzante delle loro giornate: l’ascolta il 72% soprattutto in ufficio ed è fonte di aggiornamento continuo sia per le notizie dell’ultima ora che per i tormentoni musicali del momento.
Gli Small Business rappresentano il popolo delle partite iva: commercianti, artigiani, free lance, etc. Sono 3,6 milioni di persone (11% pop) e sono molto orgogliosi per il loro lavoro e per la loro appartenenza al territorio. La radio (73% tutti i giorni) è una presenza costante nelle loro giornate: la tengono accesa mentre viaggiano.
I World Citizen sono oltre 4 milioni di persone (13,1% pop), di età giovane e centrale caratterizzate da uno stile di vita dinamico e orientato alla ricerca di esperienze di qualità. Dedicano la gran parte del loro tempo e delle loro risorse ai viaggi e all’esplorazione delle culture, anche le più lontane. Aggiornati e globalizzati, non sono il core target della radio ma hanno un rapporto intenso con il mondo audio (audioscape).
Prevalentemente donne tra i 18 e i 34 anni, le Socializer sono 3,3 milioni (10% pop) e rappresentano una parte della popolazione che ormai vive in stato quasi simbiotico con i social, quelli visivi soprattutto. Sociali anche per abitudini di vita rappresentano la parte più spensierata della popolazione.
I Nester sono persone che vivono in modo più semplice e tranquillo. Sono circa 5 milioni (16,1% pop), frequentano sempre lo stesso gruppo di amici e hanno spesso un animale domestico. Sono pieni di curiosità e di interessi culturali: cinema, lettura, giochi. La radio (59% tutti i giorni) è una presenza costante nelle loro giornate, come sottofondo, mentre navigano on-line.
L’Open élite comprende oltre 2 milioni di persone (6,8% pop) di età superiore ai 45 anni. È il profilo più evoluto ed esclusivo: hanno una forte sensibilità per l’estetica e per temi sociali – come la sostenibilità. Sono forti utenti radiofonici (66% tutti i giorni) ma anche forti fruitori di quotidiani e pay tv.
L’ultimo segmento, i Digital Mainstreamer, sono il segmento più numeroso, 6,4 milioni di persone (19,7% pop) e rappresentano la “gente”, ovvero la pancia generalista della nostra società. Sono il core target dei media di intrattenimento (social inclusi). La loro relazione con la radio è viscerale (69% tutti i giorni).
Con questa ricerca diventa più facile comprendere, spiegare e utilizzare la grande varietà e versatilità del mondo radiofonico. Perché non solo non esiste un solo pubblico radiofonico, ma emerge chiaramente come la radio parli a tutti, e lo faccia in modo diverso e con modalità e ruoli (strategici) differenti per ciascuno: compagnia, intrattenimento, servizio, informazioni e contenuti, il mondo degli eventi, i social. Offrendo agli inserzionisti spazi pubblicitari di valore per le loro pianificazioni sia per la quantità delle audience sia per la varietà dei contesti e delle modalità d’ingaggio.
“La Radio è un mezzo di comunicazione efficace?” A rispondere a questa domanda è Marco Brusa, Managing Director di GroupM Consulting insieme ad un ospite d’eccezione, Pierluigi Pardo, giornalista sportivo con un passato da uomo di marketing come brand manager in Procter.
Attraverso un botta e risposta fatto di metafore calcistiche, sono stati raccontati i risultati di cinque differenti campagne radiofoniche pianificate su industry differenti. Le case history di clienti in ambito Service, Airlines, Finance, Automotive e Pharma, riescono a dimostrare come la Radio lavori in modo efficace su diversi KPI di business.
In chiusura l’intervento di Alberto Mattiello, Head of Future Thinking di JWT, che ha delineato l’evoluzione della radio e le sfide del futuro in un contesto in sensibile cambiamento. Di ritorno dal CES di Las Vegas, Mattiello ha sottolineato che il fattore critico di cambiamento dei prossimi anni sarà il 5G e ha evidenziato le grandi opportunità per la radio, mezzo dal forte spirito di adattamento. Per definire il cambiamento bisognerà comprendere l’evoluzione dei due principali ambienti di fruizione del mezzo: la casa e l’automobile.
Gli incontri sono stati coronati da una tavola rotonda che ha visto protagoniste personalità provenienti dal modo dello spettacolo, informazione, cultura, imprenditoria che hanno ripreso i temi trattati durante l’evento, arricchendoli con le loro esperienze non solo in qualità di professionisti ma anche e soprattutto di fruitori del mezzo radio.In occasione dell’incontro di Milano sono saliti sul palco Stefano Boeri, Enrico Mentana, Pierluigi Pardo, Virginia Robatto, Fabio Rovazzi, Marina Salamon, Bobo Vieri.
A Roma sono stati protagonisti Ludovica Frasca, Edoardo Garrone, Pierluigi Pardo, Pif e Ivan Zazzaroni.