Non è certamente un periodo positivo per la pubblicità sulla carta stampata. I numeri diffusi ad aprile dall’Osservatorio Stampa FCP parlano di un mondo in piena recessione in cui diminuiscono sensibilmente gli investimenti. In un solo anno il mondo dell’editoria ha sommato una perdita del 25,7% con un fatturato che da quasi un miliardo di euro è sceso ad appena 678 milioni e 407 mila.
Perdite ingenti per i quotidiani a pagamento, addirittura maggiori per free press, periodici settimanali e mensili.
Andando nel dettaglio dei dati che raffrontano lo stesso periodo del 2008 e del 2009 vediamo come la costante sia il segno meno. I quotidiani nazionali a pagamento, in un solo anno, hanno perso il 22,2% delle entrate pubblicitarie. Gli spazi a disposizione sono passati da 176.139 del 2008 ai 162.533 (-7,7%) del 2009. In termini economici l’inizio del nuovo anno ha fruttato un fatturato netto di 418 milioni e 869 mila euro contro i 538 milioni 410 mila dell’anno precedente. Nell’ambito della pubblicità commerciale nazionale gli spazi sono aumentati, da 32.911 del 2008 a 33.367 del 2009. Nonostante ciò il fatturato è ugualmente diminuito passando da 251 milioni e 117 mila euro a 184 milioni e 790 mila con una differenza percentuale del 26,4%. Meglio è andata la pubblicità locale che ha limitato le perdite del 17,8%
Peggiore la situazione dei free press. Dopo il boom iniziale gli sponsor hanno tirato la cinghia anche negli investimenti dei giornali gratuiti tanto che alcuni sono stati addirittura costretti alla chiusura. Emblematico il caso di 24 minuti, edito dal gruppo editoriale di Il sole 24 ore, che ha chiuso i battenti nel mese di febbraio. I free press, infatti, tra il 2008 ed il 2009 hanno registrato perdite per il 31,3%, passando da 29 milioni di euro di fatturato a 19 milioni 933 mila. Sono diminuite non solo le entrate ma anche gli spazi messi a disposizione dagli editori per le pagine pubblicitarie. Se la pubblicità locale si è difesa con un calo del 26,3% (da oltre 9 milioni di fatturato nel 2008, il 2009 non ha toccato neanche quota 7 milioni), la pubblicità nazionale ha registrato un vero tracollo con un -33,3%, passando da un fatturato di 19 milioni ad uno, assai più ridotto, di 12 milioni e 720 mila euro.
Il mondo dell’editoria è in piena crisi ed i periodici non fanno eccezione. I settimanali sono quelli che stanno peggio con una perdita che raggiunge il 32,3%. Gli spazi pubblicitari sono diminuiti del 24,4% ed il fatturato è passato da più di 184 milioni di euro a quasi 125 milioni. Poco meglio è andata ai mensili che hanno incassato una diminuzione di fatturato del 30% con le entrate che sono letteralmente crollate passando da 150 milioni ad appena 104 milioni di euro.