Leggere su piattaforme digitali, come tablet e smatphone, può cambiare il modo di pensare, rendendo più propensi a concentrarsi sui dettagli, piuttosto che a interpretare le informazioni in modo più astratto e globale. A dimostrarlo uno condotto dai ricercatori del Dartmouth College, negli Stati Uniti, che costituisce un campanello d’allarme su come i media digitali influenzano il nostro modo di appredere.
Presentata alla Acm Chi 2016, la conferenza internazionale sull’iterazione uomo-computer in corso a San José, in California, la ricerca, spiega Ansa, si è basata sulle risposte di 300 persone di età compresa tra 20 e 24 anni, ai quali è stato chiesto di leggere un racconto sia su un supporto non digitale che su un supporto digitale e di compilare un test di comprensione.
Per le domande astratte, in media, i partecipanti che avevano utilizzato la piattaforma non digitale avevano ottenuto un punteggio superiore, con il 66% di risposte corrette, rispetto alla media del 48% di coloro che avevano utilizzato tablet, smartphone o laptop. Su domande relative a questioni concrete, però, la rivincita con i lettori su supporti digitali, con un 73% di risposte corrette, a fronte del 58% del primo gruppo.
“Rispetto alla diffusa accettazione di dispositivi digitali, anche nelle scuole, esistono sorprendentemente pochi studi su come questi strumenti influenzano la nostra comprensione”, ha detto Mary Flanagan, direttore e fondatore del laboratorio Tiltfactor di Dartmouth. “Conoscerlo può aiutare a progettare software migliori”, ha concluso.