Specchio di un mercato che vede il settore IT uscire dalla crisi e crescere del +3.1%, guidato dalla trasformazione digitale delle imprese, l’appena conclusa edizione di Smau Milano ha riunito in tre giorni, dal 25 al 27 ottobre, i principali protagonisti dell’innovazione del Paese, facendo emergere il fenomeno sempre più diffuso dell’Open Innovation che oggi vede già 5.149 imprese investire in startup. Tra i temi centrali l’innovazione al servizio di settori strategici della nostra economia come il Turismo, il Commercio, il Manifatturiero, la Sanità, l’Agrifood e l’innovazione per le Smart Communities.
Tra gli spazi della 53ma edizione di Smau, nelle 15 Sale e Arene del padiglione dove si sono susseguiti a ritmo continuo più di 300 workshop, il fermento è stato palpabile e si è concretizzato in una crescita del pubblico di imprese e pubbliche amministrazioni per un totale di oltre 32.000 visitatori. “La crescita della partecipazione di imprenditori e decisori aziendali è il dato più rilevante – ha commentato Pierantonio Macola, Presidente di Smau – perché sono proprio le imprese che sono chiamate ad attingere all’offerta di innovazione che Smau ha messo a loro disposizione e a trasformarla in economia reale: posti di lavoro, fatturato ed export”.
Un’innovazione raccontata con il linguaggio dell’imprenditore attraverso 49 casi concreti di imprese italiane e multinazionali che hanno condiviso all’interno dei 15 Smau Live Show i loro progetti e le loro strategie di trasformazione digitale, tra cui, per citarne alcune, Abarth con il simulatore virtuale del 124 Spider, Autostrade per l’Italia con il servizio wifi ad accesso libero nelle aree di servizio, ed ancora AXA Assistance con il servizio Digital Assistance da remoto per i device tecnologici, Barilla con il progetto Design Thinking, che implica un nuovo approccio allo sviluppo dei prodotti, Ducati con il progetto Ducati Communication System, il nuovo sistema per comunicare con i concessionari, Granarolo con la sua piattaforma per i canali di vendita in ottica Omnichannel per la pianificazione strategica del business, Radio Kiss Kiss per la strategia di comunicazione multicanale adottata dalla radio, l’Oréal con il progetto Salon Emotion 2.0 in cui la tecnologia entra nel mondo della bellezza con una proposta di “salone digitale”, Tenaris Dalmine con il portale on line per semplificare la gestione delle richieste di documentazione riguardante l’amministrazione del personale, TNT con il servizio Pre-Delivery Message per comunicare con il corriere e ricevere il proprio pacco quando e dove si vuole, Mondadori Retail, con il progetto che ha puntato a valorizzare la rete di 600 negozi in tutta Italia connettendola con le piattaforme web e i social e molti altri, ciascuno con il proprio progetto di innovazione.
Quella di quest’anno è stata anche l’edizione che ha definitivamente affermato la dinamica dell’Open Innovation come modalità attraverso cui le imprese innovano e acquisiscono competenze attraverso il supporto di partner esterni, startup in primis. Sempre più imprese ne riconoscono il valore: secondo i dati del primo Osservatorio sui modelli italiani di Open Innovation e di Corporate Venture Capital, promosso da Assolombarda, Italia Startup e Smau in partnership con Ambrosetti e Cerved, sono infatti 5.149 quelle che investono in startup e nel 59% dei casi lo fa al di fuori dei propri confini regionali.