Carenze di approvvigionamento, aumento dei costi di produzione e di conseguenza di acquisto dei prodotti, diminuzione delle vendite. Nel 2023 potremmo trovarci ad affrontare una recessione che porterà a un cambiamento del comportamento dei consumatori, facendoli diventare insicuri e costretti a scegliere tra l’acquisto e il risparmio per mantenere la propria stabilità economica. Nonostante ancora non si manifestino cali dei fatturati, aziende e investitori sono allarmati dalle prospettive economiche e pessimisti rispetto agli sviluppi futuri.
“Anche se non possiamo essere certi che nel 2023 la recessione si manifesterà, il contesto economico è allarmante. – commenta Christoph Kastenholz, Co-Founder & CEO di Pulse Advertising, una delle realtà più note nel settore dell’influencer marketing con sedi ad Amburgo, Londra, Milano e New York – Ecco perché le aziende devono prepararsi a una eventuale crisi non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare. Gli investimenti pubblicitari diventano quindi un tema centrale e proprio in un momento in cui i budget pubblicitari potrebbero subire dei tagli, l’advertising resta per un’azienda un elemento fondamentale, imprescindibile.”
Quali sono, quindi, le strategie e gli strumenti efficaci per rendere un brand a prova di recessione?
Secondo Kastenholz, i punti chiave per mantenere la stabilità di un brand, raggiungere gli obiettivi e crescere, anche in un contesto di recessione sono tre.
Rassicurare il consumatore
Le persone sono poco fiduciose riguardo all’andamento dell’economia e questo provoca incertezza. Un brand ha il compito di rassicurare i clienti mantenendo un’immagine e un’identità forti e stabili. È importante trasmettere ai propri clienti la capacità dell’azienda di comprendere le esigenze e la disponibilità ad affiancare il consumatore, agevolandolo nei momenti difficili.
Fidelizzare i clienti acquisiti
Concentrarsi sui propri clienti equivale a concentrarsi sul proprio business. Un cliente abituale ha il 65% di possibilità di conversione, rispetto al 13% di un nuovo cliente potenziale. È quindi preferibile concentrare gli investimenti pubblicitari verso i clienti già acquisiti, fidelizzandoli attraverso campagne di sensibilizzazione capaci di garantire al brand di rimanere top-of-mind.
Controllare i costi senza tagliare i budget
In un periodo di recessione, è essenziale che il budget pubblicitario venga speso bene. Indirizzare gli annunci a un pubblico specifico e perfettamente in target è un modo efficace per controllare i costi e ottimizzare gli investimenti. Attraverso influencer marketing e social ads è possibile utilizzare strumenti di targeting volti a raggiungere il pubblico più in linea.
Gli strumenti più efficaci
Siamo tutti connessi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e questa condizione rende social media management, paid social advertising e influencer marketing gli strumenti più efficaci per mantenere la stabilità di un brand, raggiungere gli obiettivi e crescere anche in un contesto di recessione.
È attraverso i propri canali social che un brand può parlare dei propri prodotti, restare in contatto diretto con i clienti, coinvolgendoli e fidelizzandoli, in modo da coltivare la propria community per farla crescere anche grazie alle attività paid, che permettono di targettizzare al massimo il messaggio raggiungendo, al contempo, potenziali nuovi clienti. A questi due fattori si aggiunge l’importanza degli influencer che per i consumatori rappresentano un punto di riferimento, persone di cui fidarsi e con le quali interagire i quali, inoltre, sono in grado rapportarsi con i propri follower raccontando un prodotto in modo da renderlo desiderabile.
Spiega Kastenholz: “L’approccio di Pulse Advertising per la ricerca dell’influencer perfetto per la singola azienda è KPI driven e nell’analisi del profilo di ogni influencer è importante porsi le domande giuste. Tasso di impression, engagement e CTR sono importanti, ma lo sono anche le affinità tra il brand e l’influencer. È fondamentale perciò accertarsi che l’influencer condivida gli stessi valori della company, utilizzi un linguaggio in linea con il suo tone of voice e sia in grado di soddisfare le esigenze del brand producendo contenuti che rispondano ai suoi standard di qualità. Non solo: target del brand e quello dell’influencer devono ovviamente corrispondere ma è anche importante analizzare il tipo di commenti dei follower, valutare se essi sono generici o personali, positivi o negativi, per trarre key learnings utili per evolvere la relazione con la propria community.”