Nata dalla fusione di ASSOCOM e Unicom, oggi UNA, Aziende delle Comunicazioni Unite, rappresenta la più importante associazione nazionale del mondo della comunicazione, una nuova realtà in grado di rispondere alle attuali esigenze di una industry in continuo mutamento e che racchiude un carattere centrale e locale al tempo stesso. Emanuele Nenna ha ricevuto recentemente l’incarico di guidare per i prossimi tre anni UNA in qualità di Presidente: lo abbiamo intervistato per presentare le linee guida del suo mandato.
Come commenta la sua elezione alla Presidenza di UNA?
Sono molto felice, entusiasta e lusingato per questa conferma. Non posso che ringraziare tutti gli associati per la fiducia e sottolineare la qualità del Consiglio appena eletto. Una menzione speciale va senza dubbio ad Alessandro Ubertis, che il Consiglio ha deciso di proclamare Presidente Emerito, che ha giocato un ruolo cruciale affinché il progetto UNA prendesse vita e si realizzasse. C’è continuità ma anche diversità per cui questa Presidenza apre un capitolo tutto nuovo perché sono cambiate le dinamiche, l’entità e gli obiettivi dell’Associazione. Sono pronto a guidare questo nuovo percorso.
Che impronta desidera conferire alla sua presidenza?
Un elemento a cui tengo particolarmente è la pluralità. L’Associazione cresce e io mi assumo il ruolo di condurla, ma il risultato è la somma di tanti fattori e attori che lavoreranno insieme.
Per quanto riguarda la mia presidenza sono tre le parole chiave alla base di tutto: responsabilità, crescita e partecipazione. Responsabilità intesa come volontà di diventare l’Associazione di categoria più importante del mercato, in modo da essere un motivo di vanto per le aziende presenti e che vorranno associarsi. Responsabilità fa rima con etica perché in quanto gruppo rappresentativo di una importante industry come quella della comunicazione non possiamo esimerci dal veicolare messaggi positivi e non lesivi. L’Associazione deve includere nel suo manifesto lo sforzo di educare il mercato a trasmettere idee in modo corretto e quindi etico, garantendo quella famosa diversity di cui tanto si parla. Infine nell’ambito della responsabilità rientra anche l’obiettivo di assicurare la presenza di UNA nei contesti che contano, siano essi istituzionali, aziendali o governativi.
Passando alla crescita, già solo numericamente dalla fusione di Assocom e Unicom è nata la più rilevante Associazione della comunicazione. Crescita per numero ma anche per investimenti in quanto c’è una forte volontà di ottimizzare il patrimonio raccolto finora per rendere UNA ancora più performante. Non può mancare la componente formazione, tema su cui stiamo già lavorando da diverso tempo.
Per ultima, ma non per importanza, la partecipazione. Ritorno al concetto iniziale di pluralità. Associazione deve significare rappresentanza e la possibilità di dare voce a tanti e diversi attori per lavorare a scopi comuni e migliorare il mercato. Un esempio tra tutti sono gli HUB che sono confermati e ad oggi rappresentano il mondo PR, Digital & Innovation, Media, Eventi e Retail.
Qual è il plus che UNA offre agli associati rispetto al passato?
Il concetto che l’unione fa la forza è sicuramente alla base di tutto. Con UNA si riparte dal grande patrimonio delle due associazioni: gli HUB, la presenza territoriale, il rapporto con le istituzioni. Oggi UNA è la più importante Associazione della comunicazione in Italia. Credo sia questo il suo plus.
Quali sono le principali esigenze del settore di riferimento a cui UNA vuole dare risposte?
Il mercato della comunicazione è in forte cambiamento. Raccoglie una diversità di soggetti e mercati che a volte fanno fatica a dialogare tra loro e trovare sinergie vincenti. Il ruolo di UNA è proprio questo; mettere a sistema le esigenze del mercato, condividere le risposte e agire in rappresentanza. A questo si aggiunge l’essere guida su temi più alti come ad esempio i contratti di lavoro, la trasparenza delle gare o i rapporti con le istituzioni.
Quali principi fondamentali costituiscono i pilastri di UNA?
UNA si basa sui principi della pluralità e della trasparenza. L’Associazione vuole essere un plus e un motivo di orgoglio per le aziende associate. Questo si traduce nel rappresentare un ruolo rilevante a cui far capo sia verso l’interno – tra associati – che verso l’esterno.
Che tipo di strategie occorre mettere in atto per ribadire il valore centrale della comunicazione?
Bisogna fare gioco di squadra. UNA è nata proprio con l’obiettivo di avere un peso critico importante nei confronti dei decisori. Significa anche fare gioco di squadra con gli altri grandi player che gravitano attorno al mondo della comunicazione, si pensi a UPA o Adci, con cui si sono sviluppati rapporti costruttivi che hanno portato alla nascita di importanti progetti congiunti. A questi si aggiungono anche gli importanti player internazionali, come EACA e ICCO, a cui siamo associati e con cui collaboriamo in termini di azioni di advocacy relative a leggi e regolamenti europei, ricerche europee e premi internazionali, come gli IMC Awards.
Quali novità è possibile anticipare sul versante degli interventi, degli eventi e delle manifestazioni?
Il prossimo 14 maggio si terrà il primo Consiglio dell’Associazione. Sarà la prima occasione utile per cominciare a ragionare sul ricco calendario di iniziative ed eventi che ci aspettano nei prossimi mesi. Penso, in primis, a Comunicare Domani: il tradizionale appuntamento estivo – un tempo Assocom – e che quest’anno sarà da vestire con contenuti e format nuovi a cura del rinnovato Centro Studi guidato da Marianna Ghirlanda (DLV BBDO). Anche i mesi autunnali saranno caldi. Due eventi su tutti: IF! Festival della Creatività e la serata di gala del premio Effie. Stiamo lavorando con UPA anche sul tema gare, progetto che verrà annunciato a breve.
Elisabetta Pasca