Pochi giorni fa Mosaicoon ha fatto il suo ingresso in Elite, il programma internazionale di Borsa Italiana – London Stock Exchange Group dedicato alle aziende più determinate e con forte vocazione all’innovazione, che possono contare su un modello di business stabile e su una strategia di crescita ben definita. Si tratta senza dubbio di una fase significativa per l’espansione dell’azienda, che evidenzia la volontà di conquistare traguardi sempre più grandi e di organizzarsi efficacemente per continuare nel cammino di internazionalizzazione e di investimento tecnologico. Ne abbiamo parlato con il nuovo CFO di Mosaicoon, Alessandro Messana, che ci ha raccontato l’importanza vitale di un lavoro di squadra ben strutturato e armonico, finalizzato al raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi.
Mosaicoon fa il suo ingresso in Elite, il programma internazionale di Borsa Italiana – London Stock Exchange Group: quali sono le peculiarità che hanno consentito all’azienda di essere l’unica selezionata nella categoria “Software e servizi informatici”?
Il Programma Elite si compone di varie ondate, quest’ultima in particolare è stata fortemente virata sul versante dell’innovazione. Mosaicoon, possedendo nel suo dna una decisa vocazione innovativa, con questo inserimento nel programma si è vista riconosciuta la sua identità di avanguardia tecnologica. Certamente ciò che ci contraddistingue come realtà tecnologica operante nel settore dei media è che stiamo innovando moltissimo soprattutto le modalità di azione in questo tipo di business. Quindi non solo facciamo della tecnologia il nostro asset, ma stiamo riuscendo anche a rompere le logiche comuni fino ad oggi per il mercato dei media, proponendoci come una piattaforma che riesce a mettere in comunicazione diretta domanda e offerta in un modo inedito.
Che cosa rappresenta concretamente per Mosaicoon questo ingresso: che tipo di scenari è possibile disegnare e quali opportunità immaginare a partire da questo traguardo?
Le opportunità vanno sempre cercate e studiate preventivamente. Mai dire no a priori, prima di aver analizzato ogni scenario possibile. Sicuramente, in questo momento, l’ingresso in Elite ci conferma la correttezza del nostro cammino e la volontà di guardare al futuro con un respiro più ampio, osservando la realtà intorno a noi con attenzione. Quindi non ci stiamo facendo forti della novità che abbiamo portato nel mercato, sentendoci come una società già realizzata dal vantaggio competitivo conquistato, ma al contrario stiamo cercando ancor di più di strutturarci, di condividere la nostra esperienza e di imparare, insieme con altre società e altri imprenditori che hanno voglia di crescere e di internazionalizzarsi. L’ingresso in Elite va coerentemente in questa direzione e ci permetterà di mettere a fattor comune le nostre esperienze, i nostri punti di forza e di debolezza, per osservare con profitto il modo in cui le altre società, anche di natura diversa, stanno affrontando il proprio percorso e prenderne spunto per rendere efficiente l’intero processo operativo che ci riguarda.
Nell’ultimo periodo sono stati notevoli i segnali di crescita per l’azienda, il coraggio di innovare è stato ampiamente premiato: la strada dell’investimento tecnologico è il sentiero dorato da seguire per evolversi ancora?
Assolutamente sì. Noi sfatiamo quelli che sono i grandi luoghi comuni negativi sul nostro paese e cioè che l’Italia è una nazione che innova poco e le aziende italiane sono sempre inquadrate in un’ottica un po’ “provinciale”. Siamo visti come quelli più tradizionali, che si muovono ad un ritmo lento e non riescono né ad aprirsi né a decollare a livello europeo e internazionale, mentre questo fa a pugni con la velocità e il dinamismo del mercato. Mosaicoon è invece un’azienda del fare e non soltanto dell’ipotizzare, del parlare, del proporre slide: al contrario, abbiamo messo in pista, per sei anni di fila, forti investimenti nel campo ricerca e sviluppo, che ci hanno permesso di arrivare a lanciare, nell’ottobre del 2016, il nuovo modello di business, la nuova piattaforma di Mosaicoon, il cuore del nostro lavoro. In sintesi, abbiamo dimostrato concretamente, con dei fatti, che investire in tecnologia e in processi ben pensati aiuta ad impostare una crescita sostenibile.
Come nuovo CFO di Mosaicoon, che impronta intende dare al suo operato all’interno dell’azienda, forte anche della sua esperienza maturata sia in Italia che all’estero?
Io ho lavorato sia in Turchia che, negli ultimi sei anni, in Brasile, avendo a che fare di conseguenza con sistemi economici molto diversi da quello italiano. Ho avuto la possibilità di fare esperienza in paesi nei quali le condizioni del mercato cambiano di continuo e perciò il dinamismo necessario per cogliere le opportunità si trasforma necessariamente in azione concreta e non resta una semplice frase fatta. Personalmente mi aspettavo – e il mio ingresso in Mosaicoon lo ha confermato – una squadra di risorse valide, ambiziose, con voglia di crescere e con competenze trasversali. Molti dei colleghi hanno infatti un’esperienza variegata e non sono nati e cresciuti soltanto in una realtà locale. Questi presupposti mi danno ulteriore spinta per riuscire a fare bene: in quanto responsabile di una parte strategica della società, ritengo che sia fondamentale strutturare bene processi e persone per ottenere uno sviluppo che ci auguriamo esponenziale, ma anche assolutamente sostenibile, in modo da essere adeguatamente attrezzati per affrontare il grande tsunami delle economie che ci si aspetta nei prossimi anni. Il mio modus operandi consiste nel coinvolgere pienamente i collaboratori più stretti, effettuando controlli condivisi e delegando alcune operazioni, perché amo abbandonare completamente l’idea primitiva di centralizzare le informazioni. Al contrario, è vitale per me mettere in comune le conoscenze, spiegare perché si svolgono determinate attività o si assegnano determinati task, qual è l’obiettivo finale, nonostante poi ciascuno con il proprio ruolo e la propria seniority finisca per seguire solo un pezzettino dell’intero processo. Questa predisposizione non soltanto motiva le persone a fare bene ma rende anche il team più coeso e più proiettato verso un obiettivo comune, ossia il raggiungimento dei goal aziendali.
Quali saranno le prossime sfide da affrontare per completare il percorso di internazionalizzazione intrapreso?
Con Mosaicoon in questo momento di carne al fuoco ne abbiamo messa tanta. Siamo in una fase nella quale dobbiamo stare ben saldi, con i piedi per terra e con lo sguardo rivolto al di là dell’orizzonte. Da una parte, dobbiamo riuscire a capire che ci stiamo proiettando in un futuro che speriamo ci vedrà con soddisfazione in linea con i nostri obiettivi aziendali, ma oggi ci troviamo in una fase in cui dobbiamo prima di tutto realizzare le attività per le quali siamo strutturati. Siamo già operativi a livello internazionale, la nostra presenza principale è rivolta al mercato asiatico, con la nostra controllata direttamente, al 100%, nella città di Singapore, la quale abbraccia un bacino importante per il settore nel quale ci muoviamo. Il 2017 e il 2018 saranno di sicuro anni di consolidamento, per poterci permettere di continuare questo processo di internazionalizzazione e poterci espandere ancora di più.
Elisabetta Pasca