Il prosciutto cotto si conferma tra gli insaccati più amati e popolari, da mangiare così o aggiunto a ricette, grazie al suo sapore delicato, la versatilità in cucina, la facilità di consumo e la digeribilità. A confermarlo anche i dati Istat secondo i quali nel 2023 la produzione di prosciutto cotto ha raggiunto le 292.800 tonnellate, con una crescita dell’1% in volume e un +7,7% in valore, pari a 2.280 milioni di euro, grazie ad una domanda interna che si conferma solida e al buon risultato di quella estera, che cresce con un + 6,1% in quantità e +12,2% di fatturato.
Ma come distinguere il prosciutto cotto di qualità? “Lo fa in primis la normativa, classificando il prosciutto cotto in tre diverse tipologie che rispecchiano requisiti specifici: prosciutto cotto; prosciutto cotto scelto” commenta Mara Nocilla di Gambero Rosso. “E dopo 13 anni siamo tornati a stilare la classifica dei migliori per aiutare il consumatore a orientarsi nell’offerta ampia e diversificata delle grandi aziende e soprattutto per rimarcare l’ingresso, nell’ultimo decennio, di veri e propri artigiani del prosciutto che propongono specialità sempre più apprezzabili e con una minore quantità di additivi.”
Il migliore prosciutto cotto: la classifica di Gambero Rosso, tra gastronomie e gdo. Uno dei salumi più semplici diventa uno dei salumi più apprezzati
Una degustazione blind di 60 campioni, 22 prosciutti cotti premium e 38 prodotti della gdo in vaschetta, ha sancito i migliori prosciutti cotti che si sono distinti per le migliori prestazioni alla vista, ma soprattutto all’olfatto, al gusto, nel profilo aromatico e nella struttura. Ed ecco la top five delle due classifiche realizzate da un panel di esperti assaggiatori, stilate presso la Gambero Rosso Academy.
La classifica del Prosciutto cotto in negozi ed alta gastronomia
- Il podio se lo aggiudica Cotto ’60 di Branchi che si conferma un fuoriclasse e vince con lo stesso prodotto che lo vide primo nella classifica del 2011: un prosciutto “alta qualità” perfetto ed emozionale.
- La medaglia d’argento va a Nustràn di Italprosciutti, il prosciutto cotto alta qualità prodotto con carni “made in Lombardia” da un’azienda con oltre 35 anni di esperienza nella lavorazione delle carni, attenzione alla genetica suina, all’alimentazione e al territorio.
- Il 3° posto del podio lo vince L’Antonio di I Cottinforno, il prosciutto cotto dedicato al fondatore prodotto dall’azienda parmigiana specializzata in prosciutto cotto e arrosto, fondata nel 1986.
- 4° posto per San Giovanni di Capitelli, precursore dei cosiddetti “cotti fuori stampo”, un prosciutto alta qualità di impostazione classica, prodotto seguendo una ricetta vecchia almeno un secolo, e realizzato dalle sapienti mani di un’azienda specializzata in salumi cotti dal 1976.
- In 5° posizione troviamo I Friulani Prestige legato a mano di Vida, il prodotto di punta dell’azienda udinese con oltre mezzo secolo di esperienza nella lavorazione delle carni, specializzata in particolare nei salumi cotti.
La classifica del prosciutto cotto in vaschetta nella gdo
- 1° posto per Gran Biscotto di Rovagnati, il prosciutto che dagli anni ’80 reca la firma, riconoscibile dalla marchiatura a fuoco in continuo sulla cotenna, tuttora il fiore all’occhiello Rovagnati.
- La seconda posizione se l’aggiudica Prosciutto cotto Alta Qualità di Coop dove primeggia il prosciutto cotto alta qualità prodotto dall’Agricola Tre Valli nello stabilimento di Correggio (RE) tra i suoi salumi in vaschetta a marchio La Filiera.
- Medaglia di bronzo per Prosciutto cotto Alta Qualità di Esselunga che propone salumi in vaschetta a marchio tra cui vince quello alta qualità prodotto da Giuseppe Citterio nello stabilimento di Vignola (MO).
- Al 4° posto troviamo Dal Salumiere di Lidl, il marchio dedicato ai salumi affettati conservati in vaschetta, tra cui spicca il Nostrano, un “alta qualità” prodotto da Gardani di Viadana (MN).
- La 5° posizione va a Il Prelibato di Villani, il piccolo colosso della salumeria italiana nato nel 1886 che propone salumi affettati in vaschetta come il vincitore Prelibato, lavorato un mese intero seguendo un antico metodo di salagione.
Una menzione speciale anche per la mini classifica per gli amanti del cotto arrosto e affumicato e per la super nicchia di cotti & terroir, una piccola produzione nella fascia gourmet di prosciutti cotti di suini di antiche razze italiane dal mantello scuro, realizzati in tiratura limitata perché prodotti con maiali quasi a rischio d’estinzione: come quello della filiera chiusa, super artigianale e con limitatissima disponibilità di Zivieri Massimo o quello alta qualità prodotto da Negrini dal suino rustico autoctono romagnolo, NERAMORA.
Per la classifica completa si rimanda all’articolo presente sul numero di settembre di Gambero Rosso.