La camera ardente di uno dei giornalisti e conduttori italiani più apprezzati, che era divenuto iconico nella sua proverbiale capacità di entrare in sintonia e amicizia con i grandi da lui intervistati, da Alì a Fidel Castro (ben 16 ore di intervista), da Sergio Leone a Bob De Niro, sarà aperta domani in Campidoglio dalle 10 alle 19.
“Mi hanno sempre attratto persone capaci di andare controcorrente, anche a costo dell’isolamento, della solitudine. Persone capaci di raccontare storie, di mostrare visioni altre. E inevitabilmente hanno acceso la mia curiosità, perché, come diceva il mio amico Eduardo Galeano, capace di raccontare la storia dell’America Latina attraverso racconti ironici e apparentemente non importanti, fatti di cronaca, ‘il cammino si fa andando’, non sai mai dove queste storie ti possano portare. È il bello della vita, tutto sommato”. Questa la descrizione che Minà faceva di sé stesso, sintesi di 60 anni di carriera poliedrica, spaziando dall’attualità allo spettacolo e allo sport, senza mai perdere la rotta di un pensiero coerente e di una curiosità inesauribile.
Con la scomparsa di Gianni Minà finisce un’epoca: con il suo stile inconfondibile era riuscito a raccontare con semplicità e immediatezza i grandi della Terra
Nato a Torino nel 1938, giornalista, autore, intrattenitore, conduttore, documentarista, appassionato di America Latina, creatore del programma cult “Blitz”, Minà ha firmato centinaia di reportage e interviste per la Rai e non solo. A proposito dei personaggi incontrati e intervistati, diceva di aver imparato da loro ad “esercitare il pensiero critico, anzi, il pensiero complesso, e a respirare la libertà di essere come si è, mostrando soprattutto la propria fragilità”.
Su Twitter, il cordoglio immenso e condiviso degli italiani si è condensato in un coro unanime di tweet accorati che hanno sottolineato la professionalità e il valore di giornalista e un uomo come Gianni Minà: uno di quelli che lasciano il segno.
Addio al giornalista e conduttore televisivo #GianniMinà, scomparso all’età di 84 anni. pic.twitter.com/N7PPw18dSI
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) March 27, 2023
C’ero anch’io, ma facevo la foto.
Abbraccio #GianniMinà e grazie. pic.twitter.com/eQfpoTCPmm— Mauro Biani (@maurobiani) March 27, 2023
Massimo Troisi e l’agendina telefonica di #GianniMinà pic.twitter.com/L3f3z4soRD
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) March 27, 2023
CIAO #gianniminá
E GRAZIE.
ps: non aveva un programma da 30anni. Vergogna. pic.twitter.com/9Ks4EgsExG
— Esercito di Cruciani (@EsercitoCrucian) March 28, 2023
Eravamo io, Robert De Niro Muhammad Alì, Sergio Leone e Gabriel García Márquez a cena a Roma da Checco Er Carrettiere…
Ci lascia un gigante del giornalismo e non solo
Fai buon viaggio, Gianni #giannimina pic.twitter.com/FrUTey3eBc
— Francesca C. (@FrancescaCphoto) March 27, 2023
È scomparso #GianniMinà e la prima cosa a cui ho pensato è stato quando, con “Blitz”, entrò in diretta nel set e nella scena finale di “C’era una volta in America”. Semplicemente brividi pic.twitter.com/Y8BApfOqFy
— Theo le Fou de 5 à 7 (@AllAboutThe0) March 27, 2023
Ciao, amico mio❤️#giannimina’ pic.twitter.com/KXIfmMiJtS
— andrea purgatori (@andreapurgatori) March 27, 2023
E dopo #ivanomarescotti se ne va #GianniMinà altro grande Compagno!
Rip.✊🌹 pic.twitter.com/ujMHVWMRAA— Elena (@Elena81353537) March 27, 2023
“Eravamo io, Robert De Niro, Sergio Leone, Gabriel García Márquez e Muhammad Ali…”
Sembra l’inizio di una storia inventata, una spacconata alla Manuel Fantoni. Ma lui aveva la foto per provarlo.#GianniMinà pic.twitter.com/tVJ1QpvKgi
— Alessandro Martorana (@AlexTheLondoner) March 27, 2023
se n’è andato un mondo…#GianniMinà pic.twitter.com/PaTZpwkq2U
— Sirio (@siriomerenda) March 27, 2023
Con #GianniMinà scompare un grande giornalista, uomo di cultura, sempre coerente , persona gentile che ho avuto la fortuna di conoscere. RIP 💐 pic.twitter.com/rLwRgWH7ZX
— Alessandro Gassmann 🌳 (@GassmanGassmann) March 28, 2023