Reputation Manager, principale istituto italiano nell’analisi e misurazione della reputazione online dei brand e delle figure di rilievo pubblico, ha monitorato l’impatto dello scandalo ‘dieselgate’ sulla reputazione del gruppo. Sul web, in particolare, il caso è stato molto seguito e dopo tre giorni l’81,3% dei contenuti online relativi al brand è negativo e il numero di commenti avversi alla società è in crescita (+7% rispetto alle prime 24 ore).
Il tema più dibattuto, oltre al caso in generale – cioè l’impatto ambientale, centrale nel 31,3% delle conversazioni (94% con valenza negativa) – è l’immagine e la reputazione dell’azienda: si dibatte su questo nel 23,8% delle discussioni (92% con valenza negativa). Il terzo argomento più in voga sono le dimissioni del ceo Martin Winterkom e la successiva notizia dell’ammontare della sua buonuscita (negatività al 93%). I pochi commenti positivi, il 5%, si riferiscono alla sua fama di manager prima dello scandalo e ai suoi successi con Volkswagen. Il quarto tema più commentato è il futuro calo di considerazione sulla qualità dei prodotti del gruppo: 24% di post si riferiscono a questo (32% molto negativi).
I video sono stati lo strumento più sfruttato per informarsi sul ‘dieselgate’: in un giorno sono stati pubblicati su YouTube più di duecento filmati. Il più visualizzato è stato ‘VW Dieselgate Emissions Scandal: Top 5 Hard Questions for Volkswagen Brass’: 104 mila visualizzazioni in tre giorni. Su twitter l’hashtag #Volkswage è ovviamente entrato nei trend topic: 111.929 tweet in un giorno, ovvero l’86% del totale di tutto il mese, hanno riguardato il caso Volkswagen. “Siamo di fronte ad un caso che possiamo definire senza precedenti – commenta Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager – uno scandalo internazionale con impatti molto forti in più parti del mondo e che coinvolge la reputazione dell’azienda nel suo complesso, e non solo. Molti commentatori prefigurano infatti ripercussioni negative sull’intero mercato dell’automotive, temendo una generalizzata perdita di fiducia da parte dei consumatori. L’accaduto inoltre ha implicazioni molto forti anche sull’immagine della stessa Germania, e sulle relazioni politiche internazionali in Europa e tra l’Europa e l’America. Lo scandalo è già su Wikipedia, scolpito nella storia di Volkswagen, dell’industria automobilistica e dell’economia tedesca. Insomma, siamo di fronte a una crisi reputazionale da manuale.”
A giudicare dai commenti on line, sembra che Volkswagen, insieme alla Germania e ad Angela Merkel,’debba pagare un doppio dazio e scontare la sua reputazione da “prima della classe’: gli italiani appassionati di automotive che si confrontano sui forum non hanno perso tempo a puntare il dito contro i tedeschi, che troppe volte in Europa hanno giocato il ruolo di censori bacchettando gli altri Paesi. Un autogoal clamoroso.
L’analisi sul sito di Reputation Manager: http://www.reputazioneonline.it/