Segnatevi questa data: 28 maggio 2015. Sarà l’occasione per conoscere dal vivo l’arte di un grande nome della fotografia mondiale, assente dal nostro Paese da più di 10 anni: Howard Schatz. L’artista americano inaugurerà di persona la sua mostra “Body Power”, allestita presso lo spazio Implivium della Triennale di Milano. Un’esposizione unica, che donerà agli spettatori italiani immagini incredibili della macchina più potente che esista al mondo: il corpo umano. Sponsor di questo grande evento è Repower, il gruppo internazionale attivo nel settore energetico da oltre cent’anni. Una collaborazione che è iniziata mesi fa e che ha portato alla creazione del primo spot tv dell’azienda, firmato proprio da Schatz: “L’organismo perfetto”. Perfetto come l’incontro tra l’obiettivo del fotografo americano e il messaggio di Repower, perfetto come l’intero team di artisti che ha lavorato a quest’ultima campagna, concepita insieme all’agenzia True Company. Di questa fortunata relazione artistica abbiamo parlato con Davide Damiani, Responsabile Relazioni Esterne di Repower Italia.
Il corpo umano, “organismo perfetto” immortalato da Howard Schatz nella mostra sponsorizzata da Repower: intervista a Davide Damiani, Responsabile Relazioni Esterne dell’azienda
Qual è stato il motivo che ha portato Repower a instaurare questa collaborazione con il fotografo Howard Schatz?
Il contatto tra Repower e Schatz nasce quando la nostra azienda decide di cambiare strategia di comunicazione: per una maggior brand awareness, per far circolare meglio il nostro nome, non bastavano più i tradizionali canali da noi sempre presidiati (radio e internet), ma bisognava utilizzare anche altri mezzi, generalisti, quali la televisione e la stampa nazionale. Per il nostro esordio in tv (dal momento che si tratta del nostro primo spot) abbiamo fatto una scelta un po’ diversa rispetto alle altre aziende, che al centro della loro campagna mettono il testimonial, il volto noto per promuovere il prodotto: abbiamo deciso di lavorare sulle suggestioni e di far passare un messaggio in cui noi crediamo molto. Un’azienda è come il corpo umano: esattamente come quest’ultimo può essere bene allenato e performare al massimo, la stessa cosa può farla l’azienda. Per ottenere questo, però, entrambi hanno bisogno di un personal trainer, una persona competente che sappia impostare il loro percorso. Basandoci su questa metafora, abbiamo iniziato a pensare a quale artista potesse interpretare al meglio questo nostro messaggio. La scelta su Schatz è stata naturale, e questo anche per il suo curriculum, a dir poco unico. Howard nasce infatti come medico, l’aver studiato medicina gli ha donato una conoscenza approfondita, “anatomica” del corpo umano, che lui ha saputo celebrare nella sua seconda vita, quella del fotografo, con una grande eterogeneità di progetti. Dal momento che è un’artista con una grande esperienza alle spalle e che non ha bisogno di farsi conoscere, è nelle condizioni di accettare solo le proposte che lo stimolano davvero. Lo abbiamo contattato e lui ha accettato di lavorare con noi. Lo abbiamo quindi raggiunto a San Francisco dove si è occupato dello spot e delle foto per la campagna.
Qual è stato il quid in più che l’occhio artistico di Schatz ha donato alla vostra campagna?
La sua interpretazione è stata straordinaria: ha saputo tradurre il corpo umano in quella macchina perfetta che noi stavamo cercando. Per rafforzare questa metafora, bisognava quasi “spersonalizzare” il corpo, e infatti nei suoi scatti non si vede mai il volto. È evidente il suo controllo tecnico: sul set aveva sempre a portata di mano il libro di anatomia. Ha una grande conoscenza del corpo umano e ha avuto delle specifiche richieste per quanto riguarda i modelli: non ci siamo rivolti a dei modelli da sfilata, ma a dei veri e propri personal trainer, in modo che avessero una grande padronanza e contezza del proprio corpo, potendo seguire alla lettera le indicazioni ceh Schatz impartiva loro. Questo approccio tra lo scientifico e l’artistico ha reso il suo contributo di valore insostituibile per Repower.
Per lo spot di Repower però hanno lavorato altri grandi nomi oltre quello di Schatz.
Siamo riusciti ad assemblare un piccolo “dream team”. La colonna sonora originale è stata composta da Sir Bob Cornelius Rifo, conosciutissimo soprattutto all’estero con la sua formazione The Bloody Beetrots. Ha saputo interpretare con la sua musica lo spirito del nostro spot. La voce narrante è quella del noto doppiatore Fabio Boccanera (che ha doppiato attori come Johnny Depp e Colin Farrell), mentre ad occuparsi del montaggio c’è stato Luca Berardinelli, uno dei più grandi editor che ha lavorato con registi del calibro di Ridley Scott e Roman Polanski. Sono quattro figure che, ognuna nel loro campo, ci hanno permesso di ottenere un lavoro di grandissima qualità.
La mostra di Schatz in programma a Milano, dal titolo “Body Power”, costituisce un po’ il ritorno dell’artista in Italia. Com’è nato questo progetto da parte di Repower?
Siamo rimasti molto colpiti dalla collaborazione con Howard e abbiamo pensato anche a dei modi diversi con i quali rilanciare la nostra campagna, che non riguardassero dunque i normali media. Abbiamo visto che il nome di Schatz era assente dall’Italia da molto tempo ormai: con questa operazione abbiamo compiuto un salto in avanti e, soprattutto, riportato nel nostro Paese l’arte di questo grande fotografo. Schatz esporrà dal 28 maggio al 7 giugno alla Triennale di Milano, nello spazio Impluvium, quindi un padiglione dell’Expo, intercettando così tutti quei milioni di visitatori che passeranno per l’esposizione mondiale. Chiunque potrà vedere la sua mostra, che sarà gratuita grazie alla sponsorship di Repower. La mostra “Body Power” sarà la prova non solo della sua incredibile capacità di celebrare il corpo umano, ma anche dell’eterogeneità con la quale è riuscito a fare ciò. Per rendere al meglio la sua opera, però, avevamo bisogno anche del giusto allestimento: siamo riusciti a ottenere la collaborazione di Peter Bottazzi, che da anni si occupa delle più grandi mostre fotografiche e non e che ha curato l’allestimento dell’esposizione di Schatz.
Il fatto che questo grande fotografo abbia deciso di tornare in Italia grazie al nostro incontro è sicuramente la dimostrazione più grande di come la nostra collaborazione sia stata decisamente positiva per entrambi. Tra l’altro ho come l’impressione che la sua avventura nel nostro Paese non finisca qui: diciamo che avremo occasione di sentire spesso il suo nome in futuro.
Lucia Mancini
Ecco alcuni scatti di Howard Schatz che saranno esposti alla mostra "Body Power":