Quale è la migliore alternativa veg alla carne? Prova a dirlo Gambero Rosso nell’ultimo numero in edicola, cimentandosi in una delle prove più ardue degli ultimi anni e per il quale l’offerta proposta non è ancora a un livello valido e soddisfacente. La classifica dei migliori burger vegani in commercio nasce per rispondere in modo puntuale e veritiero ai sempre più numerosi consumatori attenti alla scelta di alimenti sostenibili e salutari, ormai disorientati nella scelta delle migliori proposte vegetariane all’interno di un’offerta che – pur arricchendosi ogni settimana di nuovi prodotti – spesso risulta ancora artefatta e povera di gusto.
Un vero peccato se si considera la sbalorditiva ascesa del mercato della “simil carne”, il numero sempre crescente di vegetariani, vegani e flexitariani, l’impegno delle aziende produttrici nel creare piatti pronti virtuosi e pensati e una maggiore attenzione da parte dell’alta cucina e degli chef che strizzano l’occhio a una cucina alternativa vegan friendly.
“Da questa indagine abbiamo potuto constatare che quello degli alimenti pronti vegani è un mondo con ampi margini di miglioramento e spazi di manovra per creare qualcosa di veramente e naturalmente buono,” commenta Marco Mensurati, Direttore di Gambero Rosso. “Manca quella bontà che potrebbe indurre anche i più irriducibili onnivori a cambiare stile di alimentazione. Difficile pensare di fare la rivoluzione vegana con i prodotti attualmente disponibili.”
Tenendo conto della famiglia di cibi pronti, Gambero Rosso stila la sua personale graduatoria partendo dal prodotto più tipico e consumato da intere generazioni: l’hamburger in versione veg, sia esso completamente vegetale nell’aspetto, nei profumi e nel gusto, sia quello “fake meat”, che imita in tutto e per tutto la consistenza, il colore e l’aroma della carne.
I migliori burger vegani: la classifica di Gambero Rosso. L’alternativa green alla carne premia salute e ambiente: ma il blind test sui 66 prodotti valutati insieme ai titolari di locali vegetariani e vegani non convince del tutto. Tanta la varietà ma ancora poco deciso il gusto
La classifica
Al 1° posto, a parimerito, si aggiudicano il podio:
- Il Miniburger L’Originale vegetale agli spinaci di Kioene, azienda veneta specialista di piatti pronti a base di verdure e proteine plant based, che è risultato essere uno dei migliori prodotti della linea del fresco
- Il Burger vegetale al pomodoro di Unconventional, la linea vegetale della scuderia Granarolo, lanciata nel 2020 e lavorata da ConBio, quale variante del prodotto vegetale classico già n. 1 al mondo.
Al 2° posto i Mini burger bio alle carote peperoni e curcuma di NaturaSì, storico gruppo legato all’alimentazione biologica dal 1992, che conquistano per la ricetta azzeccata e l’etichetta corta, la buona lavorazione, la qualità e la freschezza delle materie prime.
Medaglia di bronzo, sempre a parimerito per:
- Il Burger vegetale ai funghi di Kioene, un’altra variante e prodotto onesto apprezzato dagli amanti dei funghi.
- Il Big burger di miglio bio di Mediterranea Bioveg, una delle prime realtà in Italia dedicata alla produzione di alimenti proteici biologici di origine vegetale: un burger vegetale in stile mediorientale con richiami a cereali e spezie e ricordi di ceci al naso e al palato.
In 4° posizione troviamo i Burger vegetali surgelati a base di fave, fagioli neri e broccoli di Esselunga Equilibrio che hanno spuntato i punteggi migliori tra i 5 assaggiati nel blind test.
Al 5° posto il Burger di seitan biologico di Verso Natura, la linea di Conad dedicata ai prodotti biologici, sostenibili e attenti alla natura e all’ambiente, per la sua preparazione equilibrata, compiuta e appetitosa.
Subito dopo, in 6° posizione, i Burger vegetali bio alle lenticchie rosse con zucca e cocco di Hari&Co, una start-up specializzata in alimenti 100% plant based, che ha voluto scommettere sulle proteine vegetali.
Un altro ex equo per il 7° posto, dove troviamo:
- I Burger vegetali bio surgelati con semi di quinoa di Pam&Panorama Bio che propone un hamburger che non è “simil carne” e non vuole esserlo.
- I Bio Burger a base di miglio piselli e carote di Vivi Verde, la linea Coop di prodotti biologici: un prodotto corretto, onesto, pulito e fatto per essere sano, ma poco sfizioso.
Scendendo nella classifica, l’8° posto se lo aggiudicano i Miniburger L’Originale vegetale con broccoli e kale, un’altra variante della veneta Kioene, che a differenza degli altri prodotti a marchio, è privo di soia.
In 9° posizione il Premium burger di Redefine Meat, azienda nata nel 2018 in Israele, l’hamburger a base di “nuova carne” tra i più cicciosi della media dei burger vegetali sul mercato.
Al 10° posto i Miniburger vegetariani con carote, broccoli, bulgur e quinoa di Garden Gourmet, un brand di Nestlè nato nel 1986 per offrire alimenti plant based, sono originali hamburger per chi ama il “prezzemolo cinese.
In 11° posizione il Burger’Z quinoa, carote e patate dolci, una delle 7 referenze, corretta e onesta della linea burger di Zerbinati, azienda piemontese specializzata in verdure fresche in busta e piatti pronti plant based.
Conclude la classifica, L’Irresistibile Super Burger surgelato di Valsoia, famosa azienda italiana specializzata in alimenti vegetali, soprattutto a base di soia, il più identificativo prodotto fake meat della sua linea.