Vivere un’esperienza autentica in una città d’arte in Italia, ma anche all’estero, è diventato sempre più difficile a causa dell’ormai consolidato fenomeno dell’overtourism, che porta spesso a lunghe attese per accedere a musei e luoghi d’interesse e a un sovraffollamento insostenibile. Secondo l’ultimo rapporto Eurispes di settembre 2024, Venezia è la seconda città al mondo più colpita da questo problema, subito dopo Dubrovnik (Croazia) e prima di Macao, mettendo a dura prova le risorse dei residenti e la qualità della vita.
«La situazione attuale del turismo crea tensioni tra le necessità dei residenti e le opportunità economiche che il turismo porta», afferma Emmanuel Arnaud, CEO e Co-founder di HomeExchange. «È inaccettabile che molte persone non riescano a trovare una casa a causa dell’aumento dei prezzi immobiliari legato al turismo. L’essenza della nostra soluzione è tutelare sia i residenti, garantendo il loro diritto a un’abitazione, sia i turisti e un settore che rappresenta un motore economico fondamentale per l’Italia. Tuttavia, la ricerca di questo equilibrio deve avvenire nel modo più giusto e sostenibile per tutti. Crediamo sia essenziale, innanzitutto, far comprendere che esiste un modo diverso di viaggiare e vivere le città, e far conoscere le potenzialità dello scambio casa sotto diversi aspetti: economico, sociale e ambientale».
HomeExchange e lo scambio casa a Venezia: dati e tendenze nel contesto dell’overtourism
Con più di 180.000 membri in 145 Paesi, HomeExchange è la prima community di scambio case al mondo il cui concept è permettere ai viaggiatori di tutto il mondo di scambiare facilmente le proprie case o appartamenti, in modo sicuro e senza transazioni finanziarie tra loro. Questo modello non solo promuove un turismo più sostenibile, ma incoraggia anche una connessione più profonda con le comunità locali, consentendo un approccio completamente nuovo all’esperienza di viaggio, soprattutto per quelle città che più di altre patiscono il fenomeno del sovraffollamento.
Venezia e lo scambio-casa: come reagisce una delle città più impattate dall’overtourism a un modello basato sulla condivisione, come quello di HomeExchange?
A Venezia, la community di HomeExchange conta 268 membri attivi. Nel 2024, la città ha registrato una crescita significativa nel settore dello scambio casa, con un aumento del 29% nel numero di ospiti rispetto all’anno precedente. In termini di pernottamenti, quest’anno ha registrato un incremento del 26% rispetto al 2023. Il panorama abitativo di Venezia conta un totale di 464 residenze per lo scambio-casa, suddivise in 42% di prime case (194) e 58% di residenze secondarie (270). Quanto alla durata media dei soggiorni nel 2024, il 53,35% degli ospiti ha scelto soggiorni di 4-7 giorni, mentre il 33,3% ha optato per periodi più brevi, di 1-3 giorni. I soggiorni di 8-14 giorni rappresentano il 10,89%, e solo il 2,31% dei visitatori ha deciso di rimanere per oltre 14 giorni.
Cosa ne pensano dell’overtourism i membri veneziani e perchè hanno scelto HomeExchange?
In un’intervista recente, Antonella, membro della community di HomeExchange residente a Venezia, ha espresso preoccupazioni sul mercato abitativo attuale, evidenziando la fragilità della città e la crescente difficoltà per i residenti di trovare alloggi. «Venezia ha perso 20.000 residenti negli ultimi vent’anni, principalmente a causa dell’alto costo delle case e della scarsità di affitti a lungo termine», ha dichiarato. «La domanda di case in affitto è alta, ma non ci sono case disponibili per i residenti perché la maggior parte di queste è destinata a soggiorni brevi. Questo è un problema che molte città europee affrontano da 10-15 anni, ma sfortunatamente i politici qui stanno facendo molto poco per migliorare la situazione», ha aggiunto.
Quando le è stato chiesto perché preferisse lo scambio casa rispetto ad altre forme di soggiorno, ha risposto: «Cerco una relazione personale con il luogo che visito. Vivere nella casa di un residente aiuta a comprendere meglio la cultura locale. Inoltre, come architetti, siamo molto interessati al modo in cui le altre persone vivono le loro case, perchè racconta molto del mondo». Riguardo alle misure di regolamentazione contro gli affitti a breve termine, ha aggiunto: «Le regole attuali non proteggono i residenti, ma sono più orientate all’opinione pubblica».
HomeExchange si pone quindi come alternativa al tradizionale mercato degli affitti a breve termine, dove l’interazione economica prevale. Unirsi alla community è semplice: l’applicazione mobile è disponibile gratuitamente su iOS e Android e, sottoscrivendo l’abbonamento annuale, si ha accesso a tutte le offerte disponibili, permettendo agli utenti di aggiornare il proprio profilo e di chattare direttamente con altri utenti sul proprio telefono. L’iscrizione può essere effettuata anche su www.homeexchange.it.