Si è chiusa domenica alla Biblioteca Laurentina di Roma l’edizione d’esordio di “Transizioni”, il primo festival che esplora il tema della sostenibilità attraverso l’intreccio di saperi, linguaggi, forme di intrattenimento e grandi ospiti, tra letteratura, ambiente, innovazioni, genetica e archeologia. Sotto la guida scientifica del geologo del CNR Mario Tozzi, con l’ideazione del direttore di Frame – Festival della Comunicazione Danco Singer e alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Roma Miguel Gotor e di altre autorità tra cui il Sindaco di Camogli (Comune con sei Bandiere Blu) Francesco Olivari, si sono alternati sul palco scrittori, architetti, storici, musicisti, scienziati, amministratori locali e artisti, in una kermesse promossa da Roma Capitale e parte del programma di Estate Romana 2022, in collaborazione con Biblioteche di Roma e Zètema Progetto Cultura.
Grande esordio per “Transizioni”, il festival che apre a un nuovo modo di fare cultura sulla sostenibilità
Ciascuno degli ospiti, dal proprio speciale punto di vista, ha contribuito a offrire spunti, stimoli e idee per una nuova consapevolezza culturale e ambientale: da Guido Barbujani, che ha ripercorso l’evoluzione della specie umana nella sua relazione con l’ecosistema con cui da sempre interagisce, a Maurizio de Giovanni, che ha appassionato il pubblico mostrando il potere delle parole e delle narrazioni nel disegnare ambienti e mondi possibili. Edoardo Zanchini ha portato il pensiero pragmatico e le progettualità attive a Roma per costruire una città vivibile e sostenibile, attraverso comunità energetiche solidali, scenari a emissioni e zero, utilizzo dei dati e delle tecnologie digitali al servizio della transizione ecologica. Ancora, Ilaria Gaspari è entrata nel vivo di quelle nostre paure sulla crisi ambientale che talvolta possono arrivare ad alimentare derive negazioniste e ci impediscono di vedere e costruire vie possibili, Barbara Mazzolai ha mostrato come la natura ci offra strategie di adattamento e di sopravvivenza in ambienti che cambiano dinamicamente, sempre più spesso applicate in chiave high tech nella robotica bioispirata, e Alfonsina Russo ha mostrato come un’armonia ritrovata tra natura, clima e ambiente sia importante anche per la salvaguardia del patrimonio monumentale e delle aree archeologiche, che restano preziose testimonianze storiche della nostra civiltà. Il valore della mobilità sostenibile, che ci consente di trasformare un tragitto in un viaggio alla riscoperta dei paesaggi dimenticati, è stato raccontato in chiave musicale dai Têtes de Bois, mentre l’ironia irriverente e goliardica del duetto Lorenzo Baglioni – Mario Tozzi ha conquistato il pubblico spaziando dai grandi temi degli accordi internazionali sul clima fino ai nostri comportamenti quotidiani, giocando sulle nostre disattenzioni attraverso il linguaggio assieme leggero e profondo della canzone.
Un bilancio decisamente positivo – in termini di partecipazione e come qualità dei contenuti – per un festival che è alla sua prima edizione, ospitato nel teatro della Biblioteca Laurentina riaperto proprio per l’occasione. Un evento che ha parlato e fatto parlare di ambiente con un approccio nuovo, molto apprezzato per la varietà dei format e dei punti di vista messi a sistema in una rassegna unica. Obiettivo centrato, dunque, nel dare un contributo concreto e innovativo verso quella nuova consapevolezza culturale sull’ambientale che è indispensabile per promuovere le “Transizioni” a proposito di energia, ecologia e sostenibilità.