Nel 2014 sono state 20 mila le persone presenti, oltre 200 mila quelle connesse tramite Facebook e 650 i tweet inviati ogni 15 minuti: sono questi i dati emersi dalla scorsa edizione del Festival della Comunicazione di Camogli. Risultati di tutto rispetto, soprattutto se si considera che si trattava di una prima volta. Quella in programma a settembre, dal 10 al 13, è una seconda edizione che promette di non deludere le aspettative, semmai di sorprenderle. Merito del programma che tratta argomenti che interessano la quotidianità (dopotutto, in quale aspetto della nostra vita non è presente il linguaggio?) affidandosi però a personalità che, su questo interesse, hanno costruito una carriera; merito di un’organizzazione che mira a coinvolgere tutti, giovani e adulti, dando grande risalto anche al borgo ligure che la ospita; merito però anche loro, dei fondatori del Festival, Rosangela Bonsignorio e Danco Singer. Con l’intento di rendere questo evento un appuntamento annuale irrinunciabile, per esperti del settore e non, i due ideatori hanno infuso nella kermesse tutta la loro passione e conoscenza per un tema, quello della comunicazione, in continua evoluzione e strettamente in contatto con tutto ciò che ci circonda. Li abbiamo intervistati per farci raccontare quali sono i punti di forza di questi quattro giorni di Festival e cosa possiamo aspettarci da questa seconda edizione.
Festival della Comunicazione: torna a Camogli l’evento incentrato sul linguaggio e le sue forme. Intervista agli ideatori
Rosangela Bonsignorio
Quella del 2014 è stata la prima edizione del Festival della Comunicazione, tra poco ci sarà il bis: potete farci un bilancio di com’è andato il primo appuntamento? Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a dare un seguito al progetto partito un anno fa?
R. Bonsignorio: Il bilancio della prima edizione è stato più che positivo. Per certi versi siamo rimasti addirittura sorpresi: più di 20 mila presenze e una partecipazione incredibile del pubblico della rete attraverso i social network. Un vero e proprio successo. Fin dall’anno scorso volevamo creare un appuntamento periodico, annuale, dove ritrovarsi e vedere persone ricche di entusiasmo e passione, e in quei giorni ciò era davvero palpabile, c’era un’atmosfera particolare per la città.
Qual è il pubblico attratto da un Festival come quello di Camogli?
R. Bonsignorio: Questo Festival è stato pensato da subito come un evento dedicato all’approfondimento culturale e trasversale. Ciò ha richiamato un pubblico eterogeneo, perché è un’occasione che permette a chiunque di scoprire nuovi personaggi e tendenze.
Con il primo Festival avete affrontato i vari aspetti in cui si declina nella società di oggi la nozione di comunicazione; qual è la mission di questa seconda edizione?
R. Bonsignorio: Quest’anno abbiamo scelto il linguaggio suddiviso in quattro percorsi tematici: il linguaggio della cultura digitale, il linguaggio scientifico, il linguaggio delle arti e il linguaggio dell’impresa. Viviamo tutti i giorni nella lingua e nella comunicazione, e ci è sembrato dunque quasi doveroso approfondire questo argomento.
Quali possono essere, secondo voi, i passi in più da compiere per uno sviluppo della riflessione sul tema?
R. Bonsignorio: Per riflettere sul tema, innanzitutto, abbiamo coinvolto relatori provenienti dalle diverse aree, con momenti di approfondimento e laboratori dedicati ad adulti e ragazzi.
D. Singer: L’originalità del Festival della Comunicazione è quella di riuscire ad affrontare il tema della comunicazione attraverso la specificità degli strumenti, dei metodi e dei linguaggi di questo settore, cosa che ci permette di tenere in considerazione l’universo che oggi si muove intorno a tutti questi elementi. In questo modo possiamo raccogliere tutto ciò che oggi, in una società in profonda evoluzione, va a influire anche sugli aspetti economici, psicologici, sociali ed educativi, senza tralasciare, ovviamente, quelli linguistici.
Danco Singer
Il tema di quest’anno sarà il linguaggio: in che modo la lezione tradizionale della filosofia del linguaggio può coniugarsi con le evoluzioni e rivoluzioni operate dalla comunicazione digitale?
D. Singer: La filosofia del linguaggio, soprattutto dalla nascita dello Strutturalismo fino a Roland Barthes, confina un po’ con tutte le molteplicità dei saperi scientifici, psicologici e pedagogici. Per noi la filosofia del linguaggio è anche uno spunto di riflessione per arrivare poi a trattare le forme del nuovo linguaggio e della scienza della comunicazione che, con le innovazioni dell’audiovisivo, hanno modificato completamente le modalità con cui le persone comunicano.
Oltre a Umberto Eco, la vostra “guida” in questa avventura, potete anticiparci quali ospiti saranno presenti al Festival e qual è l’elemento che li accomuna?
D. Singer: Ad aprire il Festival ci sarà Tullio De Mauro, tra i più grandi studiosi della lingua italiana, mentre a chiuderlo sarà proprio Umberto Eco, il più grande esperto di semiotica e di filosofia del linguaggio. Volendo possiamo individuare in questi due personaggi – che affrontano come il linguaggio è nato e si è evoluto e quali saranno i suoi sviluppi futuri – due grandi “colonne” che delimitano il territorio dove interverranno gli altri importanti “guru”: da Massimiliano Fuksas (che ci parlerà del linguaggio dell’architettura) a Piero Angela (che affronterà il linguaggio della divulgazione scientifica), passando anche per Uto Ughi (vero “esperto” del linguaggio della musica), e così via. Sono tutti ospiti accomunati da un’attività incentrata da sempre sul linguaggio.
Workshop, convegni, presentazioni, ma non solo: il Festival si contraddistingue per il suo particolare format che include anche dei momenti dedicati a Camogli, la cittadina ligure che fa da location all’evento. Come far diventare escursioni e tuffi in mare approfondimenti sulla comunicazione?
D. Singer: L’aspetto comunicativo ha anche forme di carattere naturalistico, scientifico e legate al tempo libero. Le modalità con cui noi abbiamo pensato a queste “escursioni” sono legate al nostro desiderio di far capire come l’ambito naturalistico – connesso a quello letterario e scientifico – sia fondamentale: non solo per quanto concerne la comunicazione, ma anche per le specificità attraverso le quali nascono delle branche particolari sia dal punto scientifico che operativo. Ci saranno anche dei momenti dedicati all’esplorazione dei fondali, e ciò sarà l’occasione giusta per far capire come il linguaggio dell’architettura marina potrà essere strumento di conoscenza. Lo stesso per quanto riguarda le passeggiate sul Parco di Portofino, escursioni tra poesia e paesaggio che toccheranno anche il lavoro attorno alle piantagioni, permettendoci così di approfondire il linguaggio delle piante e della natura. Sono momenti che servono ad affermare come il linguaggio sia in ogni cosa attorno a noi. Inoltre Camogli si presta molto bene a mettere insieme occasioni di partecipazione culturale e di divertimento, grazie anche alla disponibilità degli abitanti.
Lucia Mancini