Expo Milano 2015 non ha ancora chiuso i battenti, ma è già tempo di analisi per tracciare un primo bilancio dell’evento. Aida Partners Ogilvy PR ha scelto di contribuire al dibattito sull’eredità dell’Esposizione Universale in termini di reputazione del nostro Paese e delle sue eccellenze commissionando all’istituto web-research.it la realizzazione di una sentiment analysis sui pareri, i giudizi e i commenti dedicati a EXPO espressi dagli utenti di social media, blog e forum.
L’analisi semantica, semiotica, euristica e psicometrica è stata condotta su un campione di oltre 3,7 milioni di opinioni eleggibili postate in italiano, inglese, spagnolo, tedesco e francese nei 60 giorni precedenti l’inaugurazione di Expo e nel terzo e quarto mese di apertura, escludendo a priori stampa e siti istituzionali.
I pareri scritti in italiano rappresentano i 3/4 del totale dei pareri rilevati (76,37%), staccando le opinioni lasciate nel web in lingua inglese (8,47%), spagnola (7,31%), tedesca (4,74%) e francese (3,11%).
Gli utenti italiani del web confermano la nostra fama di popolo ipercritico e pessimista in casa propria mostrandosi assai più attivi nel prendere posizione nelle polemiche che precedono l’inaugurazione (55%) che nel commentare lo svolgimento di Expo (44%). A marzo e aprile, inoltre, appena il 21% dei pareri in italiano è di tono positivo, mentre i giudizi negativi toccano il 47%.
All’opposto, l’interesse per l’Expo di chi ha scritto nelle altre quattro lingue monitorate è cresciuto nettamente a evento in corso, passando dal 20,74% di opinioni a marzo e aprile al 79,26% di luglio e agosto, con una progressione andata in parallelo a una migliore conoscenza del tema dell’Esposizione.
Non a caso, all’estero gli argomenti più trattati nelle conversazioni contenenti riferimenti a Expo 2015 sono stati inizialmente Viaggio in Italia, Made in Italy, Città d’arte italiane e Milano città della moda, facendo trasparire come l’immagine della penisola e del Made in Italy corrano in parallelo con i messaggi di EXPO.
Se a ridosso dell’inaugurazione gli utenti web che conversano in lingua estera sono meno coinvolti nelle discussioni, ma anche più benevoli dei loro colleghi italiani nei giudizi su Expo (53% di opinioni positive vs.5% di opinioni negative), a luglio e agosto si assiste a una inversione a 180 gradi nei pareri espressi in italiano.
A esposizione universale oramai a regime, infatti, la percezione di Expo nel web che parla italiano cambia di segno, con i pareri positivi che salgono al 44% e quelli negativi che scendono al 22%. Nelle altre quattro lingue, invece, le opinioni positive crescono ulteriormente del 10% (63%), mentre quelle negative si restringono a una percentuale pressoché irrilevante (3%).
Contemporaneamente, anche il mix dei canali web si sposta dai social media, utilizzati nel 73% dei casi prima dell’apertura di Expo, a blog e forum che – a luglio e agosto – raccolgono insieme il 67% delle opinioni postate in Rete.
Si tratta di un dato indicativo di un dibattito che si svolge in ambienti dedicati, ossia di pareri maggiormente specifici e approfonditi non solo sull’evento in sé, sottolinea Aida Partners Ogilvy PR, ma anche sull’appeal delle produzioni Made in Italy, che hanno fatto della qualità e della sostenibilità i loro punti di forza..
“In linea generale, gli utenti all’estero hanno mostrato di essere più soddisfatti dell’andamento dell’Expo rispetto ai nostri connazionali. Questa tendenza trova conferma anche nei giudizi lasciati sul web da chi ha visitato l’Esposizione Universale: in termini globali, infatti, 9 visitatori su 10 hanno espresso valutazioni favorevoli”, dichiara Gian Marco Stefanini, titolare di web-research.it .
Se si isolano i commenti in lingua italiana il miglioramento nei giudizi è notevole, passando dal 44% al 83%, mentre tra i visitatori esteri i pareri positivi raggiungono quota 90%. Le uniche pecche, le code e il prezzo, si rintracciano nei commenti postati dai visitatori italiani.
Alessandro Paciello, Presidente di Aida Partners Ogilvy PR, spiega così il significato e gli obiettivi della ricerca: “Come agenzia di comunicazione abbiamo fatto della valorizzazione del Made in Italy nei settori di eccellenza e della corporate social responsibility l’ambito elettivo delle nostre attività. Per questo motivo ci siamo avvalsi dell’esperienza di Gian Marco Stefanini di web-research.it nell’ascolto della rete per rendere disponibile un contributo di consapevolezza su come Expo 2015 ha modificato in meglio la reputazione del sistema paese e del saper fare italiano. Ciò che sospettavamo ancora prima che la manifestazione iniziasse è stato ampiamente confermato: la scommessa è stata vinta ed Expo ha consegnato al mondo un’immagine finalmente diversa del nostro Paese. In apparenza è un lascito immateriale, ma indica chiaramente la direzione da seguire per un pieno rilancio economico e produttivo: l’Italia non deve più smettere di fare l’Italia”.
Nella foto, da sinistra: Alessandro Paciello, Presidente Aida Partners Ogilvy PR; Gianna Paciello, Vice Presidente Aida Partners Ogilvy PR; Marco Delle Donne, Amministratore Delegato Aida Partners Ogilvy PR