Doppio Malto, birrificio artigianale e catena di ristorazione con una cinquantina di locali tra Italia e Francia, ha ottenuto un importante riconoscimento nel prestigioso premio “Insegna dell’Anno” nella categoria “Ristorazione Servita“. Si tratta della versione italiana di Retailer of the Year e consente ai consumatori di valutare l’insegna preferita, fisica o web, su vari aspetti: il brand ha infatti ottenuto il punteggio massimo per la facilità d’acquisto, mentre è stato ottimo il piazzamento per la competenza degli addetti e lo stile dei locali.
La vittoria sottolinea il crescente apprezzamento da parte dei consumatori verso il format basato sull’ospitalità, sulla qualità della birra artigianale di produzione propria, sul cibo e sulle esperienze ludiche proposte nei suoi locali: “Un posto felice“. La motivazione del riconoscimento si lega proprio al modello innovativo e distintivo del brand, che offre al cliente non solo un’ottima cucina, con un menu che spazia dai grandi classici della cucina italiana a piatti pensati per esaltare le birre artigianali prodotte dal brand stesso, ma anche molteplici occasioni di svago che rendono ogni visita un’esperienza completa e coinvolgente.
Premi, Doppio Malto si aggiudica il riconoscimento Insegna dell’anno nella categoria Ristorazione Servita
Infatti, è anche grazie alla presenza di aree di intrattenimento, come tavoli da ping-pong, biliardini e giochi di società, che Doppio Malto si è affermato come un luogo di aggregazione capace di soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più ampio e variegato. “Il format di Doppio Malto è unico nel suo genere perché è creato su misura del cliente – afferma Giovanni Porcu, CEO di Doppio Malto. Siamo particolarmente orgogliosi di questo successo perché sono stati i clienti a riconoscere e votare il nostro format. A loro va tutta la mia gratitudine! Un grazie sincero anche a tutta la squadra Doppio Malto, che continua a lavorare per creare luoghi dove le persone possano rilassarsi, divertirsi e condividere momenti di convivialità”.