Facebook si arrende alla pressione degli inserzionisti e autorizza la verifica indipendente delle visualizzazioni degli ads. Prima di lui, già Twitter e Youtube avevano ceduto. Come si legge sul Financial Times, il social network di Mark Zuckerberg ha reso pubblici alle aziende che investono sulla piattaforma, i dati dettagliati sulle condivisioni dei post pubblicitari. Molti, come Unilever e Kellogg’s, hanno dei dubbi sulla visibilità dei propri ads nelle bacheche degli utenti. Ed ecco la risposta: grazie a una collaborazione con Moat, una compagnia di analisi pubblicitaria che già collabora con Twitter, Facebook provvederà alle verifiche per i brand.
Un altro annuncio riguarda l’introduzione della vendita di un nuovo tipo di spazio ’100 per cent in-view impressions’, con cui si garantisce che l’intero messaggio pubblicitario passerà sullo schermo dell’utente. Keith Weed, chief marketing officer di Unilever, ha definito “incoraggiante” la nuova mossa di Facebook verso una maggiore trasparenza. Rimangono però molte questioni irrisolte tra social media e aziende sul significato di post ‘viewable’, letteralmente osservabile, guardabile. SecondoTwitter, è un ads visualizzato per almeno tre secondi, mentre gli enti dalla parte dei pubblicitari – Media Rating Council e Interactive Advertising Bureau – sostengono che perché un video commerciale sia considerato ‘viewable’, almeno metà dei suoi pixel devono essere rimasti sullo schermo per due secondi consecutivi.