Classe 1974, spagnola di Bilbao, Bélen Frau, dal 1 marzo 2015 amministratore delegato di IKEA Italia, è l’esempio virtuoso di una manager di grande successo che è riuscita a vivere la propria realizzazione professionale di pari passo con quella personale. Il suo percorso, che la vede approdare in Italia dopo i risultati esaltanti raggiunti per la catena in Spagna durante gli anni difficili del picco della crisi economica, non può che essere di ispirazione per tutte le donne e di ottimo auspicio per il superamento del gap esistente nel mondo del lavoro, dal punto di vista salariale e delle opportunità, tra donne e uomini. Ambire a posizioni di rilievo in grandi aziende, come IKEA, da sempre attenta a valorizzare la diversità e a favorire un ambiente di lavoro in cui sia possibile costruire sinergie e nuovi orizzonti condivisi, non è un obiettivo irraggiungibile per una donna: Bélen Frau lo dimostra raccontandoci la sua storia e disegnando le prospettive di sviluppo del colosso svedese dell’arredamento, da sempre focalizzato e recettivo rispetto ai cambiamenti e alle evoluzioni della società moderna.
Belén Frau, dal 2015 AD di IKEA Italia, nonché moglie e mamma di tre figli, ha vissuto in parallelo la crescita professionale e quella della sua famiglia: quanto per IKEA questo aspetto rappresenta un valore aggiunto?
Ho ricevuto il primo incarico dirigenziale in IKEA quando ero al nono mese di gravidanza, sono stata promossa ad Amministratore Delegato in Spagna dopo aver avuto la mia seconda figlia e mi è stata offerta la possibilità di venire in Italia durante il congedo di maternità del mio terzo figlio: le grandi emozioni della mia vita hanno coinciso anche con grandi realizzazioni professionali. E di questo sono particolarmente orgogliosa. Personalmente, in IKEA ho avuto la fortuna di lavorare in un ambiente professionale che mette al centro le persone e la loro unicità e autenticità e che considera la maternità e la vita personale come una risorsa, e non come un ostacolo. Educare e far crescere un bambino è una straordinaria esperienza di leadership: si impara l’organizzazione, la flessibilità, la gestione dei conflitti o dello stress. E questa penso sia la formula di successo.
La diversità è davvero la chiave del successo per IKEA, sia dal punto di vista manageriale che dal punto di vista della ricerca sui prodotti?
In IKEA siamo orgogliosi di tutelare tutte le diversità: l’attenzione è alla persona, non al genere perché mettere insieme persone diverse crea valore e fa emergere il talento di ciascuno. Questo atteggiamento è frutto della consapevolezza che le differenze, di genere, provenienza, età, nonché anzianità aziendale, orientamento sessuale e in relazione alle diverse fasi che ciascuno vive durante la propria vita, sono elementi di sviluppo culturale individuale e collettivo. Alla base della crescita di IKEA ci sono da sempre i collaboratori, siano essi uomini o donne.
Allo stesso tempo, la diversificazione dell’offerta – mutuata sulla base delle differenti esigenze dei consumatori – è la chiave del nostro successo e il fattore essenziale che ci ha permesso di essere leader nel campo dell’arredamento.
Nella top 100 delle donne leader iberiche, ‘Donna imprenditrice’ del 2014 alla Madrid Woman Week e ‘donna dirigente’ dell’anno per la federazione spagnola delle donne manager, dirigenti, professioniste e imprenditrici: qual è il segreto di Belén Frau?
Essere me stessa. Con le mie imperfezioni e potenzialità. Ho imparato ad accettare di non essere perfetta e ad essere più buona con me stessa. Ho capito che ogni “limite” è un valore perché mi dà la possibilità di essere me stessa in ogni ambito della vita. Tutto il lavoro che ho imparato a gestire mi ha insegnato a comprendere che qualsiasi tipo di successo parte dalla capacità di affrontare i problemi, e dalla “creatività” nel trasformarli in opportunità. Poi, certo, il gioco di squadra – sia sul lavoro che nella vita privata – fa la differenza. Nella mia esperienza finora non mi sono mai arresa, ho sempre preso in mano la situazione con la consapevolezza che in tutti gli ambiti della mia vita posso trovare il modo di realizzarmi e avere delle soddisfazioni. E questa realizzazione non passa necessariamente attraverso un equilibrio perfetto tra tempo dedicato al lavoro e tempo dedicato alla famiglia, bensì attraverso la mia autenticità e il rimanere in contatto con me stessa, i miei sogni e le mie aspettative.
IKEA è particolarmente attenta alle esigenze delle donne, ma purtroppo non tutte le realtà lavorative rispettano e valorizzano allo stesso modo la componente femminile: quanta strada occorre ancora fare e quali azioni è possibile intraprendere per provare a colmare il gap di genere?
Le donne rappresentano per IKEA una risorsa importantissima e per questo motivo cerchiamo quotidianamente di valorizzarle attraverso politiche di welfare che le supportino nella gestione della vita professionale e privata. La cultura nordeuropea dal punto di vista della leadership femminile è sicuramente più avanti e la maternità è considerata un valore aggiunto. Quella del Sud Europa, invece, è molto diversa e in Italia ho trovato parecchie resistenze. Per questo, anche sulla base della mia esperienza personale e professionale, posso dire che è fondamentale condividere i nostri esempi concreti per incentivare le donne a non rinunciare alle proprie aspirazioni.
IKEA è un brand particolarmente attento ai cambiamenti della società: come racconterebbe il mondo attuale attraverso la scelta di alcuni mobili simbolo?
Come IKEA, sviluppiamo il nostro assortimento grazie all’analisi dei macro trend del vivere quotidiano contemporaneo che osserviamo nelle case della maggioranza delle persone. Sulla base di tali presupposti stiamo sviluppando nuovi prodotti per vivere la casa in modo più tecnologico, ad esempio con il progetto smart lighting che unisce temi legati al comfort e all’uso della luce in casa a temi legati alla sostenibilità. Un’altra tendenza che abbiamo registrato è il nomadismo in e fuori casa, soprattutto tra i cosiddetti Millennials: rispetto a questo trend stiamo sviluppando prodotti facilmente trasportabili come ad esempio la nuova serie cucina Sunnersta, in esposizione anche al nuovo Pop-Up di Roma, o il piano cottura a induzione portatile Tillreda, o ancora il vassoio Klipsk che consente di mangiare comodamente sul letto o sul divano e, grazie alla scanalatura, di inserire il tablet e collegare il cavo. Molti nuovi prodotti stanno andando incontro alle esigenze del cosiddetto multitasking attraverso caratteristiche di design che enfatizzano la multifunzionalità: un esempio su tutti è il nuovo divano Vallentuna che unisce il design alle diverse funzioni di divano, poltrona, chaise long, letto e contenitore. Un altro aspetto su cui stiamo lavorando è un nuovo metodo di assemblaggio dei nostri prodotti basato su sistemi ad incastro per facilitare e dove possibile eliminare il montaggio dei mobili: si tratta di una piccola ma significativa rivoluzione per il mondo IKEA che va incontro all’esigenza legata al “value for time”. La nuova serie componibile Valje per il soggiorno, già in vendita nei nostri negozi, è un esempio. Inoltre stiamo continuando a proporre anche delle “limited edition” ispirate al mondo dell’arte e della moda e pensate con l’obiettivo di vitalizzare il nostro assortimento attraverso proposte di design che ci consentano anche di sperimentare le contaminazioni del vivere contemporaneo.
Quanto conta il tema della sostenibilità per IKEA e quale bouquet di iniziative intende portare avanti l’azienda per rendere sempre più concreto l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile?
Essere sostenibili significa generare un impatto positivo e duraturo, grazie a scelte aziendali che creano anche valore economico. Proprio per questo, in tutta la nostra catena del valore abbiamo l’obiettivo di usare risorse rinnovabili e riciclate nel modo più efficiente possibile, per creare valore anziché rifiuti. Inoltre, vogliamo aiutare le persone a usare più a lungo i nostri prodotti e a dare loro nuova vita quando non li utilizzano più. Il nostro impegno nel non spreco e nel riutilizzo delle risorse ci sta portando a fare nuove esperienze nell’ambito dell’economia circolare, ad esempio producendo vasi in vetro soffiati a bocca, realizzati con residui della lavorazione del vetro fusi, oppure tappeti realizzati con cotone riciclato proveniente da parti di tessuti avanzati dalla nostra produzione di biancheria da letto. L’ultima novità in questo senso è rappresentata da Kungsbacka, la nuova cucina interamente sostenibile realizzata con bottiglie in PET riciclata. Ogni anno, nel mondo, si usano circa 100 miliardi di bottiglie in PET e il 30% viene riciclato. Trasformandole in lamina per le ante delle nostre cucine, diamo loro nuova vita e dimostriamo che il riciclaggio non solo è una scelta giusta, ma permette anche di creare nuovi prodotti curati nell’estetica.
Cosa rappresenta per l’azienda l’apertura del nuovo pop up store dedicato alla cucina nel centro storico di Roma: a quale esigenza strategica risponde e cosa vuole comunicare alla clientela?
Abbiamo Roma nel cuore ed è per questo che abbiamo scelto di aprire qui il nostro primo Pop-Up Store, nella splendida città che ci ha accolto 17 anni fa quando abbiamo inaugurato il primo negozio. Quello di Roma è un mercato per noi maturo, presidiato da due negozi, un Pick-Up & Order Point e un terzo negozio in arrivo. Ed è dal cuore di Roma che ripartiamo con un progetto inedito e innovativo che mette al centro il luogo più caro della casa: la cucina. L’obiettivo è rendere l’esperienza d’acquisto sempre più accessibile, con format diversi che incontrino le esigenze dei nostri consumatori, sia nei touch point fisici sia in quelli online, sia nella multicanalità che coniuga entrambi gli aspetti. Desideriamo affiancare al format tradizionale nuovi punti vendita dalle dimensioni più ridotte, con un assortimento selezionato di prodotti e un’attenzione maggiore a tempi, ritmi e necessità dei nostri clienti. In questo modo, ai clienti viene offerto un bouquet di servizi tra cui scegliere sulla base delle loro esigenze.
Elisabetta Pasca