Carlos Tavares, figura chiave nella fusione tra PSA e FCA che ha dato vita a Stellantis nel 2020, ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato, in un colpo di scena che segna un momento cruciale per il futuro del gruppo, che fa -7 in Borsa dopo l’annuncio. La decisione, presa all’unanimità dal consiglio di amministrazione, è stata spiegata come il risultato di “vedute differenti” emerse nelle ultime settimane tra il CEO e gli azionisti, un allontanamento rispetto al precedente equilibrio che aveva sostenuto il successo del colosso automobilistico.
Le tensioni dietro le dimissioni
La dichiarazione ufficiale non entra nel merito delle divergenze, ma negli scorsi mesi erano già emersi segnali di malumore, sia all’interno del management che tra i principali interlocutori esterni. Le polemiche si sono concentrate soprattutto sulla gestione di Tavares: da un lato, la sua determinazione a raddrizzare i conti, penalizzati da un calo delle vendite negli Stati Uniti, dall’altro, gli scontri accesi con politici, sindacati e concessionari.
Un mese fa, Tavares era stato protagonista di un duro confronto in Parlamento, dove ha affrontato critiche da parte del governo e dell’opposizione riguardo al futuro di Stellantis in Europa e Italia. In parallelo, i concessionari americani avevano espresso preoccupazioni sulla strategia di vendita, mentre i sindacati hanno più volte manifestato contro le politiche aziendali giudicate troppo orientate al profitto a scapito dei lavoratori.
Dimissioni di Carlos Tavares: divergenze strategiche e nuovi scenari per Stellantis
Il futuro della leadership
Nonostante l’addio di Tavares, il processo per la nomina di un nuovo CEO non sarà affrettato: il consiglio prevede di individuare un successore entro la metà del 2025, affidando la guida temporanea a un nuovo comitato esecutivo presieduto da John Elkann. Tra i candidati più citati, spiccano nomi come Luca De Meo, attuale CEO di Renault, e Olivier Francois, figura di spicco già interna al gruppo.
Le sfide per Stellantis
La transizione avviene in un contesto difficile per l’industria automobilistica globale. Stellantis è impegnata in una complessa transizione verso l’elettrificazione e deve affrontare una crescente pressione per mantenere competitività nei mercati chiave, come quello nordamericano ed europeo. I malumori interni al consiglio e tra gli azionisti riflettono anche la necessità di bilanciare la redditività con l’innovazione sostenibile, obiettivo che sarà cruciale per la prossima leadership.
Intanto, il mondo politico italiano ha già chiesto che Elkann riferisca in Parlamento, per chiarire i piani futuri del gruppo e il suo impegno verso l’Italia, dove Stellantis ha un’importante presenza industriale e occupazionale.
Le dimissioni di Carlos Tavares aprono dunque un nuovo capitolo per Stellantis, un gruppo nato da una delle fusioni più ambiziose della storia automobilistica recente, che ora si trova a dover ridefinire le sue priorità e affrontare il futuro con una nuova leadership.
El.Pa.