Il settore dell’Internet of Things è stato protagonista di una crescita annuale del 30% arrivando nel 2015 a valere 2 miliardi di euro (+30% rispetto al 2014). Sono questi i dati che emergono dalla Ricerca sull’Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano che evidenzia come a trainare il mercato siano stati i contatori del gas e le auto connesse, mentre tra gli ambiti di utilizzo più promettenti ci sono la Smart Home, le Smart City e l’Industrial IoT.
Dalla ricerca emerge inoltre che il 79% dei consumatori italiani è disposto ad acquistare prodotti per la Smart Home, ma solo uno su quattro lo farà entro 12 mesi. Quanto alle Smart City, il 60% dei comuni italiani oltre 20.000 abitanti ha già avviato progetti soprattutto per gestione della mobilità e illuminazione intelligente (Osservatorio Internet of Things, School of Management Politecnico di Milano, Aprile 2016).
“L’Internet delle Cose offre la possibilità di dare nuova vita agli oggetti – ha raccontato Gabriele di Matteo nel workshop “Dialogo tra una lavatrice e un tostapane – La rivoluzione 4.0 generata dall’Internet delle cose” on line su www.smauacademy.it e all’interno del suo libro edito da Hoepli – Immaginiamo l’affissione pubblicitaria: uno strumento conosciuto già 5.000 anni fa e che oggi, con l’IoT è in grado di fornire informazioni in tempo reale. E’ quello che ha fatto una nota compagnia aerea a Londra, a Piccadilly Circus, posizionando un cartellone pubblicitario all’apparenza normalissimo. Non appena il cielo viene sorvolato da un aereo della propria compagnia, in prossimità della piazza, il cartellone indica la provenienza, la destinazione del volo e in alcuni casi i minuti di ritardo. Allo stesso modo la racchetta da tennis non è più solo una racchetta, ma con dei sensori installati nel manico è in grado di dare informazioni dettagliate sulla prestazione sportiva: sulla velocità del colpo o su quante volte si sbaglia e perché”.
“L’Iot però – ha specificato Gennaro Persano, relatore di Smau Academy con il workshop “Dare vita agli oggetti: Internet of Things” – non significa solo gestire a distanza dei dispositivi hardware, ma vuol dire reinventare completamente i processi aziendali ed avere l’opportunità di raccogliere enormi masse di dati – Big Data – che possono aiutare le imprese a prendere delle decisioni e ad elaborare dei modelli previsionali”.
Tra gli ambiti in cui si stanno diffondendo tecnologie IoT c’è l’ Agrifood, settore in cui queste tecnologie possono fornire un supporto importante all’attività decisionale degli agricoltori. Inserendo dei sensori all’interno del terreno è possibile ricavare informazioni importanti, ad esempio, sull’umidità e sulla temperatura del terreno. E’ quello che fa Evja, startup campana che ha presentato a Smau OPI, un Sistema di Supporto Decisionale per aziende agricole datato di una rete di sensori connessa in modalità wireless che funziona in modo autonomo e di un software che si avvale di modelli previsionali all’avanguardia per consentire l’elaborazione in tempo reale delle informazioni provenienti dai sensori. I sensori monitorano costantemente i dati relativi ai fattori critici come temperatura e umidità della coltura. Le informazioni vengono inviate alla piattaforma software, dove sono processate attraverso modelli previsionali. Questo permette alle aziende agricole di risparmiare risorse e tempo, utilizzando meno fitofarmaci e ottenendo un prodotto più “bio”.
Nelle Smart City si possono trovare esempi diffusi di utilizzo dell’Internet delle Cose, soprattutto all’interno di Comuni con oltre 20.000 abitanti. Un esempio è il Comune di Napoli che ha avviato una vera e propria “sfida energetica” con altre capitali europee per premiare le famiglie più virtuose. Napoli infatti è coinvolta insieme a Berlino e Bruxelles nel progetto DOMINO che si traduce in una sfida sul risparmio energetico che coinvolge più di 1200 famiglie per ogni realtà urbana. Grazie all’utilizzo gratuito di adattatori/spine intelligenti, le famiglie possono misurare i consumi di energia elettrica dei propri elettrodomestici e, con i suggerimenti forniti, ridurre i costi della bolletta e le emissioni inquinanti. Le famiglie più virtuose, oltre ad avere un immediato riscontro in bolletta, sono anche ricompensate con premi green come biciclette elettriche e buoni sconto di vario tipo.
Dedicata al monitoraggio ambientale la soluzione di Tree Voice, startup di Tim #Wcap che, attraverso un piccolo dispositivo IoT che viene inserito – senza essere invasivo e dannoso – direttamente dentro la pianta, riesce ad analizzare e raccogliere numerose informazioni provenienti dall’albero per inviarle prontamente ad un server centrale che le elabora e avvisa chi di competenza in caso di vari pericoli per evitare numerosi incidenti derivanti dal cattivo tempo o dalle malattie degli alberi in città.
[continua]
Un altro esempio di come l’IoT può essere applicato al concetto di Smart City proviene dalla startup Nexus. La startup ha presentato a Smau Safe Underpass, un sistema che monitora lo stato di allagamento dei sottopassi e, nel caso in cui il livello dell’acqua diventa pericoloso, avvisa gli automobilisti, blocca il passaggio ed invia un alert ad un centro di gestione remoto che verrà a conoscenza della problematica in tempo reale e può prendere decisioni in modo molto più rapido e mirato. L’utilizzo della nuova tecnologia LoRa permette di coprire distanze di 15Km riducendo drasticamente il consumo energetico.
In ambito domestico sono numerose le applicazioni di Smart Home: tra queste Jarvis, “robot intelligente” per la casa e l’ufficio, realizzato dalla startup bolognese Iooota specializzata in soluzioni IoT, che permette agli utenti di gestire e controllare in modo molto semplice, diretto e ovunque si trovino (dal letto così come dall’altro lato del mondo), diversi parametri come il risparmio energetico, l’illuminazione, il controllo dei consumi, la sicurezza dei loro spazi e quella dei propri cari, i propri elettrodomestici. Ed è anche in grado di intervenire in tempo reale in situazioni che, per fretta o distrazione, possono accadere nella vita di tutti i giorni.
Tra le varie applicazioni in ambito industriale l’IoT può fornire un aiuto efficace nella manutenzione e nel monitoraggio dei macchinari. Il Gruppo Minerva Omega, realtà consolidata nel settore alimentare che si occupa di progettare e produrre un’ampia gamma di macchine e sistemi per la lavorazione e conservazione di prodotti alimentari ha ricevuto il premio Innovazione Smau per aver dato valore aggiunto ai propri prodotti attraverso l’inserimento dell’IoT. L’azienda, infatti, ha deciso di creare uno Spin-Off con lo scopo di fare ricerca e sviluppo specializzato in questo settore. Nel 2013 crea la DSC Nexus, che oggi non solo produce valore aggiunto ai prodotti aziendali, ma permette al Gruppo di essere Partner di altre aziende, addirittura concorrenti, clienti direzionali e clienti che richiedono progetti ad hoc. Per ottenere questo risultato sono stati sviluppati hardware appositi seguendo le specifiche dell’IoT, mentre per il software, attraverso la piattaforma di Solair/Microsoft, i dati acquisiti dai macchinari vengono estratti, elaborati con specifici algoritmi e sincronizzati anche con sistemi esterni (ERP, CRM, ecc.) per poi essere integrati nei processi di business. Grazie al progetto, in due anni, si è ampliato il Business sia dell’azienda che del cliente finale con aumento del know-how che oggi permette al Gruppo di fornire soluzioni personalizzate, modulari e scalabili e un ampliamento del target degli interlocutori, differenziandosi quindi dagli altri competitor sul mercato.
Il mercato dell’IoT è in piena espansione, cresce l’interesse e si sviluppano nuovi scenari. In questo contesto grandi player e startup, insieme, possono dar vita a nuovi progetti in grado di accrescere la competitività di imprese e migliorare i servizi ai cittadini. A Smau, con il suo Roadshow in giro per l’Italia, il compito di accendere i riflettori su queste esperienze e di condividerle con imprese e pubbliche amministrazioni del nostro Paese.