Oggi in Italia ci sono almeno 300 mila Parkinson, al plurale, uno per ciascun paziente[1]. Infatti, accanto al tremore, che è di gran lunga il sintomo più conosciuto, ne esistono altri – oltre 402 – che si combinano tra di loro in modo e con intensità differente in ogni persona. Ne possono risentire così anche l’umore, il sonno e la digestione, ma in tutti i casi emerge un punto fermo: la voglia di reagire alla malattia. Così al centro della nuova campagna istituzionale della Confederazione Parkinson Italia – lanciata in occasione della Giornata Nazionale (30 novembre) con il supporto non condizionante di Zambon – ci sono Carla che si dedica all’arrampicata sportiva e Paolo che ha imparato a volare ovunque con il suo simulatore, mentre Valentina è diventata mamma e Massimiliano diffonde musica e idee nuove alla radio. Sono alcune delle storie vere di reazione di pazienti che testimoniamo come il Parkinson sia “Una malattia che è cento malattie” e che ispirano la campagna, i soggetti pubblicitari e lo spot sociale che andrà in onda nel 2025 con le voci di Claudio Bisio e Lella Costa.
Oltre il tremore
La maggior parte delle persone sottovaluta la complessità del Parkinson e lo etichetta come “malattia del tremore”: una semplificazione che la nuova campagna punta a sfatare. “Ancora oggi c’è molta confusione sul Parkinson e si pensa che le sue uniche conseguenze siano i tremori, i problemi di movimento e di equilibrio. False convinzioni con cui io stesso mi sono scontrato quando – dopo la diagnosi – ho sperimentato le tante e diverse manifestazioni della malattia. Eppure, in questa molteplicità di situazioni c’è un minimo comune denominatore: la voglia di reagire e di perseguire i proprio obiettivi di vita e le proprie passioni. Da qui – commenta Giangi Milesi, Presidente Confederazione Parkinson Italia – la scelta di dar vita a una campagna istituzionale che grazie al racconto di storie vere di reazione possa rivelare i tanti, diversi volti del Parkinson e sfatare così i luoghi comuni che lo caratterizzano”.
Lanciata in occasione della Giornata Nazionale del Parkinson (30 novembre), la campagna è realizzata con il supporto non condizionante di Zambon e racconta storie vere di reazione e di coraggio dei pazienti affetti dalla malattia
Una gestione complessa
Il Parkinson è la malattia neurodegenerativa a più rapida crescita1, con una prevalenza che è raddoppiata negli ultimi 25 anni[2] e caratterizzata da una molteplicità di sintomi che rendono difficile la sua gestione. “Ad oggi la comunità medica identifica molteplici sintomi del Parkinson, che spaziano dalla rigidità muscolare, alla lentezza e al tremore a riposo fino agli effetti sull’umore, sul sonno, sulla digestione, sulla pelle e sull’olfatto. Una complessità di manifestazioni che rende difficile la diagnosi e la gestione quotidiana della malattia. Come medici – afferma Paolo Calabresi, Ordinario di Neurologia, Università Cattolica e direttore della UOC Neurologia al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs – siamo dunque chiamati ad aiutare le persone con Parkinson a trovare la chiave giusta per poter affrontare al meglio la propria situazione. In questo senso è molto importante che i pazienti continuino a coltivare le proprie passioni e le proprie relazioni: ciò, infatti, può contribuire ad andare oltre gli ostacoli della malattia e a mantenere un atteggiamento attivo e positivo verso il futuro”.
Le storie vere
Le testimonianze di reazione di Carla, Paolo, Valentina e Massimiliano sono immortalate nelle fotografie di Giovanni Diffidenti e sono protagoniste dei soggetti pubblicitari e dello spot sociale con le voci di Claudio Bisio e Lella Costa che andrà in onda nel 2025. La campagna della Confederazione Parkinson Italia è stata sviluppata dai creativi Roberto Caselli, che convive lui stesso con il Parkinson da 16 anni, e da Elisa Roncoroni: “C’è Carla che sfida i limiti dell’altezza e del Parkinson con l’arrampicata sportiva, mentre Paolo usa il simulatore di volo per librarsi sempre più in alto. Valentina si accarezza la pancia durante la maternità, mentre Massimiliano guarda dritto negli occhi, senza paura, la malattia. Per portare alla luce i veri, molteplici volti del Parkinson e sfatare i falsi miti che lo accompagnano abbiamo scelto di concentrarci su ciò che li accomuna tutti. Ci siamo dunque focalizzati su storie vere di coraggio e di reazione dei pazienti per mostrare la vera natura della malattia e restituirne la complessità”.
L’impegno dell’azienda
L’impatto del Parkinson sulla qualità di vita è in costante aumento: infatti, si stima che l’indicatore della gravità globale di malattia (DALY, Disability-Adjusted Life Years) sia cresciuto dell’81% in soli 20 anni4, numeri destinati ulteriormente ad aumentare a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. “Le malattie neurodegenerative come il Parkinson sono al centro dell’impegno di Zambon per migliorare la qualità di vita di chi è costretto a conviverci. In questo senso – dichiara Rossella Balsamo, Medical Affairs & Regulatory Zambon Italia e Svizzera – si inserisce il nostro lavoro a fianco delle associazioni pazienti per identificare strumenti e servizi in grado di alleviare l’impatto delle malattie. Siamo quindi molto orgogliosi di supportare la Confederazione Parkinson Italia in questa campagna istituzionale che, facendo chiarezza sui veri volti del Parkinson, restituisce il reale impatto della patologia”.
CREDITS DELLA CAMPAGNA
Immagini di Giovanni Diffidenti
Voci di Lella Costa e Claudio Bisio
Ideazione Giangi Milesi, Presidente Confederazione Parkinson Italia
Testi di Roberto Caselli
Art direction Elisa Roncoroni
Casa di produzione video The gallery
[1] SIN – Società Italiana di Neurologia
[2] WHO