I retailer moderni hanno mai affrontato più caos e imprevedibilità di quanto non succeda attualmente? All’inizio del 2022, le aziende attendevano con impazienza un anno di stabilità, un ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia. Mentre il 2022 volge al termine e ci si rivolge al nuovo anno, quelle stesse aziende si trovano su un terreno instabile, caratterizzato da riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, instabilità globale, blocchi continui alla supply chain, e forse anche una recessione. Il panorama economico, il mondo retail ed eCommerce sono molto diversi rispetto a 12 mesi fa. In uno scenario in cui queste condizioni continuano a evolversi, i retailer cercano modi nuovi ed efficaci per servire i propri clienti.
eCommerce: da Mirakl 5 trend per il 2023. Quali sfide dovranno affrontare retailer e seller?
Mirakl, la prima e più avanzata piattaforma SaaS di marketplace enterprise, analizza le cinque previsioni per l’eCommerce e il retail che impatteranno il settore nel 2023 (e oltre):
- Priorità e flessibilità, agilità e resilienza per i retailer
Uno degli aspetti che ha segnato il retail nel 2022 è stata la lotta ai superstore per gestire l’inventario invenduto. Poiché gli indicatori economici continuano ad evolvere, i retailer troveranno ancora più difficile prevedere i comportamenti di spesa anche dei loro clienti più affidabili. Dovremmo aspettarci di vedere i retailer concentrarsi sulla flessibilità, con l’obiettivo di rispondere alla domanda dei consumatori ed evadere rapidamente gli ordini senza assumersi le spese e il rischio di un magazzino pieno di merci potenzialmente non gradite.
Nell’eCommerce, i retailer che hanno già fatto leva su modelli di piattaforma come drop ship e marketplace enterprise potranno raggiungere la flessibilità necessaria più facilmente per avere successo. Questi strumenti consentono ai rivenditori di condividere la responsabilità e la logistica del trasporto di una gamma prodotti più amplia, invitando i venditori di terze parti a evadere gli ordini senza dover mantenere un inventario fisico. I retailer con un approccio drop ship o marketplace consolidati saranno più resilienti agli improvvisi picchi di domanda che si verificheranno nel 2023, poiché potranno fare affidamento sugli articoli dei seller partner quando i loro prodotti di proprietà saranno esauriti.
- Gli acquirenti riducono le spese, ma non smettono di spendere
Non è una novità. Per i baby boomer e i millennial, l’incombente recessione rappresenta la terza o quarta grande crisi economica della loro vita (basti pensare alla Grande Recessione e la bolla delle dot-com). In questo scenario, non ci si aspetta che i consumatori accumulino i loro soldi e smettano di spendere del tutto. Invece, nel 2023, i consumatori sposteranno la loro spesa verso il basso.
Che si tratti di TJ Maxx invece di Talbot, New Balance invece di Nike, o preferire prodotti usati rispetto ai nuovi, i consumatori cercheranno sempre opportunità per continuare a fare acquisti pur mantenendo un budget più conservativo. Per i retailer, l’obiettivo è prepararsi a questi cambiamenti dei consumatori, assicurando che i clienti fedeli abbiano opzioni più convenienti senza dover acquistare altrove. Che si tratti di prodotti di proprietà o di partner, i retailer dovrebbero iniziare a stabilire le linee di prodotti che manterranno costante la spesa dei loro clienti nel 2023.
- I brand famosi si estenderanno in aree inaspettate
Per i marchi è più facile ottenere più acquisti dai clienti esistenti piuttosto che ottenere nuovi clienti e, durante una recessione economica, tutto ciò diventa ancora più evidente. Anche se i consumatori di tutto il mondo cercano di limitare le spese, i retailer cercheranno di attrarre l’attenzione dei clienti migliori e più fedeli per aumentarne la spesa. Che si tratti di un negozio di elettronica che si espande in elettrodomestici da cucina o di un brand di abbigliamento di lusso che aggiunge una linea di decorazioni per la casa di fascia alta, questi esperimenti saranno più realistici che mai poiché i marchi trarranno vantaggio da una combinazione di tecnologie di eCommerce e dati dei clienti.
Dal prossimo anno i brand inizieranno a pensare oltre al prodotto per offrire esperienze ai propri clienti. Dopo aver trascorso quasi due anni al chiuso, i consumatori si stanno concentrando sull’ottenere il massimo dalle loro relazioni e dal mondo che li circonda. Dovremmo aspettarci che questa attenzione alle esperienze, dai concerti agli eventi sportivi, dalle vacanze ai corsi di cucina, continui negli anni a venire. Nel 2023, i retailer dovranno prepararsi a questo cambiamento trovando nuovi modi per interagire con “l’experience economy”. Che si tratti di offrire buoni regalo o di raggruppare prodotti popolari con esperienze correlate, i principali retailer dovranno prendere una posizione o rischiare di essere completamente esclusi dai trend futuri.
- Retail media: una nuova frontiera per i brand
L’arrivo dei retail media nel 2022, guidato da pressioni sulla redditività e regole più severe sulla privacy dei dati, ha portato a nuove strategie di business da parte di brand e advertiser. Alcuni dei retailer più famosi al mondo hanno subito riconosciuto il potenziale di una nuova fonte di entrate, mentre gli inserzionisti hanno visto l’opportunità di raggiungere un pubblico di grande valore che viene “pre-targetizzato”, avendo già trascorso del tempo a navigare sul sito di un retailer. Se nel 2022 i marchi hanno iniziato a interessarsi al retail media, il 2023 sarà l’anno della sua ascesa. In una situazione di calo delle possibilità economiche dei consumatori, nessun brand rinuncerà all’opportunità di monetizzare facilmente i propri canali online.
- L’imprevedibilità continuerà a regnare
È un cliché, ma nel 2023 sarà indiscutibile: i retailer devono aspettarsi l’imprevedibile. I conflitti globali non mostrano segni di cedimento e l’economia continuerà a oscillare violentemente.
In questo contesto, prima i rivenditori saranno in grado di accettare questo stato di imprevedibilità, meglio staranno nei mesi e negli anni a venire. Anche una recessione ha vincitori e vinti, e quei brand che riescono a mantenere i propri obiettivi e prendere decisioni oculate mentre il mercato cambia, potrebbero ritrovarsi in una posizione di privilegio nel 2024.