Brunello Cucinelli promuove il bonus cultura tra i suoi dipendenti. Alla vigilia della Pasqua 2016, ha convocato i collaboratori e ha fatto l’annuncio: da oggi le spese per libri, cinema, teatro e gite al museo verranno interamente rimborsate dall’azienda. Il benefit prevede un fondo di 500 euro per i single e 1000 euro per chi ha famiglia. Per usufruirne basterà portare in azienda lo scontrino e tutte le spese.
Un’idea forte (trapelata e ripresa in primis dal quotidiano La Nazione) coerente con la filosofia del manager guardato all’estero come un esempio tangibile di un nuovo umanesimo. All’imprenditore umbro, del resto, va il merito di essere stato tra i primi a sollevare il problema della dignità del lavoro dell’operaio «oggi non adeguatamente riconosciuto e sottopagato». Nell’intenzione di Cucinelli «il bonus cultura contribuisce anche a incentivare la riscoperta dell’immenso patrimonio culturale e artistico italiano» e contribuisce all’evoluzione dell’artigiano: «perché la creatività è dove c’è bellezza».
Ancora una volta Brunello Cucinelli si fa paladino in Italia di un cambio di mentalità nel rapporto di lavoro, dove gli incentivi non sono più soltanto quelli economici, considerati in base alla produttività, ma anche quelli legati alla crescita personale e culturale del lavoratori. E tra chi cerca un impiego sono sempre di più coloro che considerano tempo, cultura, viaggi e flessibilità benefit più importanti di una promozione. Continua a leggere su corriere.it