Si è tenuto mercoledì 17 aprile a Palazzo Mezzanotte di Milano, l’8° Beauty Summit organizzato da Pambianco. Il Presidente del Gruppo, David Pambianco, ha brillantemente introdotto e moderato un’edizione che ha visto susseguirsi interventi e interviste in grado di offrire un chiaro panorama del settore per concludersi, in bellezza è il caso di dire, con la presenza sul palco di Belen Rodriguez, a testimonianza dell’attuale trend che vede personaggi dello spettacolo e celebrities internazionali avviare proprie linee di make-up e/o skin care.
L’appuntamento annuale con gli operatori e i rappresentanti di un mercato che si consolida in costante crescita, ha evidenziato volumi d’affari che registrano elevate performance e che identificano negli USA il Paese con il più elevato increase nel 2023 rispetto all’anno precedente (81 Miliardi di Euro, +12%) raggiungendo un valore di 128,9 miliardi di dollari.
E proprio a cogliere le opportunità offerte dal mercato americano è stata Cosmoprof che, come evidenziato dal suo Direttore Generale, Enrico Zannini, oltre al consolidato appuntamento di Las Vegas (quest’anno in programma dal 23 al 25 Luglio), lo scorso gennaio ha introdotto una prima edizione anche a Miami attirando oltre 19.000 visitatori da 113 Paesi.
Tra le aree che hanno registrato i più rilevanti spazi di ampliamento nelle vendite ci sono il make-up (+14%) e le fragranze (+17%).
Si è svolto a Milano l’8° Beauty Summit Pambianco: ecco il resoconto dell’evento a cui ha partecipato come testimonial Belen Rodriguez
L’intervista alla Presidente e AD di L’Oréal Italia, Ninell Sobiecka, ha permesso di veder condiviso quell’approccio “glocal” che la multinazionale francese affronta nelle proprie strategie di vendita, combinando i trend registrati a livello globale e adattandoli al contesto locale di riferimento in funzione di abitudini che mutano tra le varie culture. Ma Sobiecka sostiene che “il successo viaggia”, si muove, e dunque saper cogliere le tendenze più affermate in determinate aree geografiche del mondo o presso target di clientela segmentati in relazione della generazione di riferimento, è la chiave di risultati che sono molto significativi per l’Oréal, sia a livello retail che di e-commerce (quest’ultimo percepito come volàno di traino per la vendita in store grazie ad un’esperienza di scoperta dei nuovi prodotti e di assistenza mirata). Valentino, Prada, Armani e più recentemente Miu Miu, sono tra i brand più significativi distribuiti internazionalmente e in un mercato che vede nella Cina le clienti più giovani (la media dei consumatori ha un’età inferiore a 25 anni). L’Oreal investe anche in sostenibilità e ha un piano ambizioso che prevede, entro il 2030, di poter formulare i propri prodotti al 95% utilizzando ingredienti di natura biologica.
Manuel Falsarella di Labo, brand che ha avviato il suo percorso nel canale farmacie, ha sottolineato l’importanza della multicanalità nella vendita dei propri prodotti, ora distribuiti anche a livello retail, nei drugstore e quale parte della routine proposta all’interno scalp salon Coreani che hanno scelto il loro prodotto “Crescina” nei trattamenti legati al cuoio capelluto. Un 25% di vendite on line rappresenta l’opzione complementare che intende far leva sulla possibilità di customizzare la proposta quale risposta personalizzata al problema da gestire (correlato all’età dei clienti e della tipologia di diradamento del capello).
Marco Vidal, esponente della family business company che lanciò i prodotti ad omonimo marchio (poi venduti dalla famiglia alla Henkel) nota anche per l’iconico brand “Pino Silvestre” – reso celebre da uno spot pubblicitario che entrò nella storia delle campagne televisive per la sua peculiarità – ha specificato che la Mavive, acronimo di Massimo Vidal Venezia 1986, vede nella licenza Police (occhiali/orologi), attiva da 23 anni, uno degli asset aziendali più rilevanti unitamente al più recente brand di fragranze “The Merchant of Venice”, una celebrazione della città di Venezia che manifesta il suo legame con La Serenissima anche grazie al sostegno di progetti culturali, quali ad esempio la creazione di un piano dedicato ai libri sul profumo all’interno della libreria storica Studium di San Marco con l’intento di preservarla e di arricchirla di una raccolta olfattiva.
Daniela Cerrato di Mondadori Media ha condiviso interessati dati e informazioni in merito alle modalità con cui i social media, il web e il digital marketing si configurino quale canale essenziale per raccontare il beauty, evidenziando come spesso le nuove generazioni siano in grado di influenzare quelle più mature, sdoganando e introducendo nuove abitudini nelle beauty routine o nel promuovere soluzioni pratiche ed efficaci.
Marionnaud, catena che vanta 119 punti vendita in Italia e punta ad un espansione retail nel sud della penisola, ha un posizionamento che si propone come la “profumeria sotto casa” in una logica di prossimità e di fiducia che permette alle clienti di preferire l’esperienza in store rispetto a quella on line che, come attesta Arianna Di Prospero, Direttore Generale di Marionnaud Italia, rappresenta una quota modesta, pari al 10% delle vendite.
Nadine Langen, CEO e General Manager di Cosnova Italia, propone l’esempio virtuoso dell’azienda che rappresenta e che è attiva da 20 anni con l‘intento di portare alle donne prodotti di make-up/beauty di grande qualità, ma ad un prezzo incredibilmente vantaggioso e dunque facilmente accessibile, grazie a 2 brand: Essence e Catrice, rispettivamente rivolti alla Generazione Z e ad una target audience più matura anagraficamente.
Il palco accoglie dunque Filippo Imme’ di Naos, azienda nata come farmacia che è oggi presente in oltre 130 Paesi del mondo e che considera la pelle un ecosistema da rigenerare, proponendo differenti brand (tra cui Bioderma).
Passone Beauty (nata come Passione Unghie) è una realtà che si rivolge ai nail salons e alle nail artists attraverso la vendita, unicamente via e-commerce, di prodotti per manicure, dando vita ad una piattaforma B2B per le “manicuriste” che fattura circa 60 Milioni di Euro (il 60% del quale proviene dal mercato domestico).
Stefano Filipazzi di GHD, piastre per capelli professionali, condivide una “blue ocean” nel narrare come il brand sia cresciuto grazie all’intuizione di 3 parrucchieri di Londra che sono entrati in contatto con una tecnologia ideata da un ingegnere Coreano e hanno realizzato un prodotto destinato ai saloni, dove il parrucchiere è il consumatore di riferimento in una logica squisitamente B2B. La scelta di aggiungere la vendita B2C ha permesso di rivolgersi anche al cliente finale, favorita dalla conferma di elevata qualità del prodotto comprovata dalla capillare distribuzione presso gli hair stylist/hairdresser e dall’uso da parte delle figure professionali, e ha consentito di triplicare il fatturato in 6 anni.
Nel summit dedicato alla bellezza, proprio nel giorno di ufficiale lancio al pubblico, una spumeggiante Belen Rodriguez ha concluso brillantemente il nuovo Summit -sempre ben concepito/diretto da David Pambianco e dal suo team- introducendo il suo neonato marchio, Rebeya (unione del vocabolo “beja” e del rafforzativo “re”), letteralmente “strabella”, il brand che ha partorito con gestazione elefantiaca (come da lei stessa ironicamente dichiarato) nel tentativo di sviluppare, in collaborazione con il gruppo Rougj e con il supporto di Carlo Bianchini, AD di Rebeya, una linea che vuole proporre un’esperienza multisensoriale grazie ad una forte attenzione ad un packaging di design, ad un’accurata scelta dei pantoni, delle profumazioni, della tattilità’ e che vuole rappresentare un prodotto di lusso (al momento con 12 referenze concentrate sulle aree occhi, viso, bocca) che verrà promosso direttamente da Belen ai suoi milioni di followers (10,5 solo sul canale Instagram).
La vendita, al momento solo on line, si propone di rivolgersi ad una donna libera che intende promuovere la propria sensualità e che si ispira a Belen quale naturale testimonial dei prodotti che ha creato.
Il pay off “beauty libre”, giocando strategicamente su 2 termini appartenenti a 2 differenti lingue, rende il brand intrinsecamente internazionale e favorisce una futura distribuzione anche in farmacia e profumeria.
Una novità che ha i presupposti per inserirsi nel settore beauty con successo, anche grazie ad una brand ambassador della bellezza, di nome e di fatto, quale Belen.
Simona Gazzaniga